I suoi collaboratori lo chiamano “il vero Presidente operaio” perché non si tira indietro se ci sono da spostare dei mobili, o da curare una pianta dell’ufficio, rincalzandola con un po’ di terriccio. Mauro Febbo, nonostante il grave lutto che lo ha colpito, è al suo posto di lavoro a parlarci della “sua” Comunità Montana riuscendo nel difficile compito di farcela apparire meno asettica: “E’ l’unica Comunità Montana della Toscana che ha anche il mare. Alla manifestazione di Firenze, alla quale parteciperanno tutte le altre Comunità, in programma per il 6 e 7 dicembre, punteremo su questo: sulla nostra particolarità di terra di mare.” Poi diventa più scientifico ed inizia a parlarci di numeri. “Abbiamo speso in otto mesi 16.000.000 euro per il ripristino ambientale della condotta sottomarina, per il risanamento della rete idrica, per il recupero di pozzi e serbatoi. Tutto questo ci ha permesso – continua Febbo – di arrivare ad una quantità di acqua erogata, nel pieno del fabbisogno stagionale, di 325 litri al secondo. Cifre considerevoli se si pensa che l’anno passato eravamo giunti a 275 l/sec., quando invece le previsioni per quest’anno ci inchiodavano ai 180 l/sec. Una volta tanto– prosegue il Presidente – non ci sentiamo più così dipendenti dalla Val di Cornia dalla quale abbiamo attinto 126 l/sec., mentre dai nostri pozzi siamo riusciti ad erogare 190 l/sec. Le previsioni sono incoraggianti. Abbiamo in preventivo l’acquisizione di ulteriori nove pozzi che ci dovrebbero portare a oltrepassare la soglia dei 400 l/sec.” Se su questo fronte l’acqua mette quasi tutti d’accordo “pure le amministrazioni - ci tiene a precisare - dell’opposizione ci hanno mosso minime critiche” se, - aggiungiamo noi - pure “il ciel gli diè favore” considerando l’inversione di tendenza rispetto alle previsioni di siccità, non è altrettanto sul versante delle autonomie locali e della progettazione del territorio. “La Provincia di Livorno - spiega ancora Febbo - dovrebbe concedere deleghe straordinarie riconoscendo l’A.T.O. (Ambito Territoriale Ottimale) per l’Arcipelago per quanto riguarda acqua e rifiuti. E la Comunità Montana dovrebbe come minimo essere uniformata al territorio del Parco Nazionale, sarebbe infatti opportuno che si allargasse a comprendere anche il Giglio. Oppure – dichiara – se Regione e Provincia vogliono calarci dall’alto le loro competenze, riducendo l’operatività dei Sindaci, dovremo arrivare al provvedimento più radicale: impegnarci per ottenere una Provincia autonoma. Per quanto riguarda i Piani strutturali – conclude - sono convinto che gli unici Enti legittimati a vararli siano i Comuni, sebbene un coordinamento a livello sovracomunale, e penso quindi alla Comunità Montana, possa senz’altro migliorare la comunicazione e la concertazione di interventi sul territorio che risultano essere contigui e in un certo senso dipendenti tra un Comune e l’altro.” Più autonomia ai Comuni, più competenze alla Comunità Montana, quindi. Poi, Mauro Febbo si alza perché deve partire. E pensiamo che sia l’unico Presidente di una Comunità Montana toscana che per arrivare a Firenze deve prendere la nave.
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