Gli scampoli di storia portoferraiese che ricordate nell’ intervento di ieri- a proposito dell’ appartenenza alla massoneria come utile posizionamento, per alcuni, allo scopo di garantirsi una vecchiaia serena- sono ( state ? ) prassi quotidiana e legale ( che non significa giusta… vedi le leggi ad personam che si è fatto Berlusconi) in molte città italiane, a prescindere dal nome del gruppo dedito al mutuo soccorso. Una tendenza della moderna democrazia, potremmo dire. Aggiungiamo a ciò la polemica scoppiata oggi a Piombino per aver tolto dallo Statuto Comunale l’ obbligo a dichiarare la propria eventuale adesione a logge ed associazioni , ed abbiamo la testimonianza di come il tema del “chi rappresenta chi” in Consiglio Comunale sia un nervo scoperto .Per fortuna. Premesso il diritto di chiunque ad associarsi liberamente per perseguire scopi non vietati dalla legge, premesso che ciò non sia di per sé ostativo al fatto di ricoprire cariche pubbliche, mi pare ragionevole accompagnare a tale diritto anche il diritto del cittadino elettore a sapere chi sono e che fanno i candidati ad un elezione ( oltre al nome del coniuge e agli hobby). Che tale sensibilità sia, almeno a sinistra, ben viva in quest’ Elba da riportare alla legalità , ci pare naturale , anzi ovvia , in una fase preelettorale. Dice il proverbio che chi si brucia con l’ acqua calda sta poi attento anche alla fredda: un sano principio di precauzione applicato nella discussione sui criteri di scelta dei futuri AMMINISTRATORI dell’ INTERESSE PUBBLICO. Ragionare quindi di criteri e principi generali quali trasparenza, interesse pubblico, ecc, senza cadere nella tentazione di disegnare esclusivi identikit, è un esercizio utile quanto quello per delineare linee di programma sulle quali coinvolgere e ascoltare i cittadini Informazione e partecipazione, insomma, alla base del principio di responsabilità.
Vertici Massoneria