Torna indietro

Custodia cautelare in carcere a Porto Azzurro: un bulgaro accusato di rapina

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 24 gennaio 2011

Un 25 enne cittadino bulgaro decide, nell’ottobre del 2008, insieme ad un complice italiano di 10 anni più grande, di compiere una rapina a mano armata ai danni dell’Istituto di credito Banca di Spoleto, agenzia di Narni Scalo (TR). I due, parzialmente travisati, entrano in Banca e, puntando un coltello a serramanico contro un cassiere, si fanno consegnare la somma in contanti di 17.775 Euro per poi darsi alla fuga a bordo di una Fiat Uno rubata nella stessa mattinata a Terni e successivamente abbandonata nei pressi della banca stessa. Il circuito di video sorveglianza registra quanto accaduto e permette ai Carabinieri di Amelia di restringere il loro campo d’azione anche se, il travisamento del volto dei due e l’utilizzo di una parrucca, certamente non aiuta gli inquirenti ad individuare immediatamente i responsabili. L’intuito però degli uomini dell’Arma e la collaborazione tra più reparti del territorio nazionale, sebbene distanti geograficamente, permette di risalire ad un cittadino italiano, già noto per i suoi precedenti specifici e per il suo passato da tossicodipendente, che, da quel momento, viene particolarmente controllato. Si nota così la sua frequenza assidua con il cittadino bulgaro, anch’egli già noto alle Forze dell’Ordine per i numerosi precedenti penali nonostante la giovane età. Scattano le perquisizioni e, presso l’abitazione del cittadino bulgaro, salta fuori una serie di banconote da 50 Euro l’una per un ammontare di circa 2000 Euro in contanti, un cappotto uguale a quello utilizzato durante la rapina ed anche la parrucca notata nel filmato delle telecamere a circuito chiuso della Banca di Narni. Sembrano così non esserci più dubbi e la richiesta dei militari dell’Arma, viene avvalorata dall’emissione, da parte dell’Autorità Giudiziaria umbra, della custodia cautelare in carcere per i due soggetti. Il cittadino bulgaro, nel frattempo si trovava già in regime di detenzione carceraria presso la casa di reclusione di Porto Azzurro ove gli è stato notificato l’attuale provvedimento che comporterà per lui ulteriori problemi che potranno vederlo recluso ancora per molto tempo, se si considera che i capi di imputazione per i fatti narrati sono la rapina a mano armata, il porto d’armi atti ad offendere, la ricettazione dell’auto rubata ed il furto di un’ulteriore auto utilizzata per darsi alla fuga per una pena complessiva che potrebbe raggiungere molti anni di carcere e 15.000 Euro di multa.


Porto Azzurro carcere forte san Giacomo

Porto Azzurro carcere forte san Giacomo