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Marzolla: L'incontro sul Water Front nella mia lettura

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 21 gennaio 2011

Lunedì 7 gennaio, presso la Gran Guardia di Portoferraio si è tenuto l’incontro tra gli amministratori, con il Sindaco Peria in testa e i rappresentanti delle associazioni di categoria. Elbareport, ha pubblicato il comunicato-verbale della riunione dove erano elencati i presenti con i rispettivi incarichi e Giovanni Muti e Flavio Marzolla senza alcun titolo. Intendo quindi chiarire in quale veste ho partecipato all’incontro. Semplicemente in veste di cittadino curioso che vuole comprendere quale sarà il futuro del porto di Portoferraio con la realizzazione del cosiddetto “water front”. L’Arch. Parigi ha presentato con chiarezza il progetto tanto che mi aspettavo oltre alle foto, in certi casi decisamente vecchie e difficilmente interpretabili, anche dei rendering sulle ipotesi di progetto definitivo. Invece nulla di tutto ciò. Al Sindaco Peria il compito di entrare nei particolari: albergo 4 stelle da 60 camere, piscina, foresteria, impianti sport nautici per la Lega Navale, pista ciclabile, “zona mercatale”, negozi, base logistica (terziario e commerciale), stazione marittima, residence a San Giovanni (ex cantina sociale), centro formazione nella zona della scuola materna comunale. Nessun dragaggio a San Giovanni, messa in opera di strutture leggere e posti barca… esclusivamente in affitto (giusto) senza, garantito nessun impatto ambientale o, del tutto trascurabile. Si e poi aperto il dibattito, sono state formulate delle osservazioni e delle proposte (anche il trasferimento dei negozi del centro storico –alla fame- nella nuova “zona mercatale”). Il buon Peria, per accontentare tutti, ha letteralmente sconvolto tutto il progetto poco prima illustrato dimostrandosi disponibilissimo ad accettare qualsiasi osservazione. L'albergo da 60 camere, sostiene il responsabile degli albergatori, costa 10-12 milioni di euro. Nessun problema risponde il Sindaco, “si può fare più piccolo”. I posti barca tutti in affitto, non sarebbe meglio solo una parte? E Peria risponde, forse sarebbe preferibile e così via. Tre domande mi erano venute spontanee e ovvie che però, non essendo tra gli invitati, anzi essendo presente solo come curioso, mi sono ben guardato dal fare. Quanti posti barca e che tipo, quanti metri cubi di calcestruzzo, ritorno occupazionale. Pongo quindi le domande alla vigilia del prossimo incontro (lunedì p.v.), ai portoferraiesi e a tutti coloro che sono legati al futuro della nostra città. Nel contempo però esprimo, anche a nome della forza politica che rappresento, unica contraria, la posizione della Federazione della Sinistra e in particolare del PRC su una questione che era di scontro con l’Amministrazione Peria fin quando ne abbiamo fatto parte e che comunque non era certamente in tali termini prevista dal Regolamento Urbanistico da noi approvato. Il Piano dei Porti del Comune di Portoferraio investe un ampia zona della costa e dell’entroterra della rada di Portoferraio, dall’area destinata al porto commerciale per l’approdo dei traghetti, fin quasi al piccolo promontorio de “Le Grotte”. Un area che presenta numerose emergenze di natura ambientale e storica, come la “zona umida” di San Giovanni e l’omonimo borgo marinaro, il parco termale e la antica villa romana de “Le Grotte”. Il Piano prevede la creazione di due nuovi porti turistici, uno in corrispondenza dell’area cantieristica ed uno in Loc. S. Giovanni, con la creazione di circa 800 nuovi posti barca che, aggiunti a quelli esistenti (stimabili circa in egual misura), portano a saturare e superare la ricettività di imbarcazioni da diporto stimata nel vecchio piano regionale dei Porti Turistici (1500 posti barca). Tale scelta avviene senza che siano ben chiari i riflessi che potrà avere per la sicurezza della navigazione una così imponente movimentazione di imbarcazioni proprio in adiacenza alla rotta dei traghetti che collegano l’Elba con Piombino; senza alcun serio studio di compatibilità con la presenza (e permanenza) nella zona umida di san Giovanni delle numerose specie animali che la popolano (si pensi ai famosi Aironi ormai divenuti il simbolo di quel tratto di costa) e dei fanghi utilizzati nell’adiacente struttura termale. In sostanza il Piano delle Aree Portuali di Portoferraio, non a caso adottato quale variante rispetto ai vigenti strumenti urbanistici che avevano segnato una positiva rottura rispetto al passato, riprende il vecchio disegno portato avanti dalla DC e dal PSI negli anni ’80 di “ridisegnare con il cemento la rada di Portoferraio” dal Molo Lucchesi fino a Le Grotte: un disegno che era divenuto “progetto” nei primi anni 2000 con il “Piano Maltinti” dell’amministrazione comunale di centro-destra del Sindaco Ageno. L’amministrazione Peria ha praticamente copiato il piano della precedente amministrazione di centro-destra recependo, ed anzi ampliando, le previsioni relative agli insediamenti a terra: realizzazione di supermercati, spazi commerciali e di servizio, nuova ricettività, villaggio turistico, foresterie, a discapito delle volumetrie già destinate alla cantieristica, attività che sarà con certezza ulteriormente ridimensionata, se non del tutto abbandonata. Si va quindi ad approvare uno strumento tutto spostato a favore della rendita immobiliare (posti barca privati- spazi commerciali e ricettività) con ricadute economiche negative per l’occupazione e conseguenza negative sull’ambiente. Il tutto su un area demaniale dove invece l’intervento pubblico avrebbe potuto garantire nel contempo tutela ambientale, recupero della zone degradate, piccoli miglioramenti delle ricettività per la nautica, sviluppo della occupazione nel settore della cantieristica e delle piccole manutenzioni – riparazioni. Non ci venga risposto con chiacchere che poi saranno smentite dai fatti. Gli amministratori si presentino ai prossimi incontri con il progetto definitivo e magari lo facciano conoscere oltre che alle categorie anche ai cittadini. Conoscerlo è un loro diritto. Portarlo a conoscenza è un dovere di Peria e della sua maggioranza.


marzolla favilli

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