L'avevamo già denunciato mesi fa, ma dobbiamo ribadirlo oggi: sulla privatizzazione Toremar, sulla relativa gara e sulle procedure, la Regione Toscana sta avendo un comportamento inqualificabile. Male aveva iniziato e ancor peggio sta proseguendo nel percorso che porterà a ridefinire il sistema dei trasporti marittimi per le isole e, quindi, il livello della nostra qualità di vita. Purtroppo i fatti dimostrano che su questo tema nessuno vuole disturbare il manovratore:che questo sia poi il PD Toscano o il potente ministro Matteoli, ormai poco importa. Troviamo ormai frequenti conferme di come il modo di intendere la politica, la sua trasparenza e il rispetto dei diritti degli elbani sia pressoché identico tra i Democratici e i Berlusconiani. Né può tirarsi fuori l'Udc che con Bosi e Mancuso ha da tempo le mani in pasta nella gestione dei porti e, quindi, sulle scelte relative ai trasporti marittimi verso l'Elba. Il neoliberismo del PD ha portato alla scelta di disimpegnare la Regione dalla futura gestione della Toremar, in controtendenza rispetto ad altre regioni. Hanno scelto tragicamente di non garantire agli isolani il loro diritto alla mobilità. Di fatto stanno politicamente impedendo anche la nascita di una vera e reale concorrenza sulle rotte verso l'Elba e l'Arcipelago. Ricordiamoci di come è stata gestita l'assegnazione degli slot liberi e di quali siano ad oggi i risultati di certe decisioni. Intanto a Portoferraio il PD “giocherella” con i progetti alberghieri dell'armatore “numero uno”. La gara per la privatizzazione di Toremar sta andando verso la conclusione e la Regione (la stampa ce lo conferma) non rende pubblico nemmeno l'impegno richiesto ai partecipanti in termini di servizi. Tutto questo nel silenzio assordante dei sindaci, ad esclusione del Portoferraiese Peria (PD) appiattito come al solito sulle scelte dei potenti, che ha esplicitamente dato carta bianca all'assessore Ceccobao. Il Circolo elbano di Rifondazione Comunista chiede trasparenza immediata sulla gara Toremar e sul futuro dei trasporti marittimi. Nel silenzio e nell'omertà si sta facendo sfracello del nostro diritto alla mobilità e dei diritti dei lavoratori marittimi.
Liburna Toremar