Torna indietro

Fresche, ma non sempre dolci e chiare acque elbane: la conferenza dell'ASA

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 14 gennaio 2011

ASA sbarca all’Elba con il suo stato maggiore: partecipano ai due incontri della mattinata di giovedì (prima con i Sindaci, poi con i mezzi d’informazione) il presidente Fabio Del Nista, l’amministratore delegato Ennio Trebino, il consigliere delegato Alessandro Fino, il direttore Michele Caturegli , il consigliere di sorveglianza Roberto Pacini, ma è della partita anche il Direttore dell’AATO5 Luca Barsotti. A spingere da questo lato del canale tutta questa rappresentanza è fuor di dubbio la delicata questione della qualità dell’acqua e delle quantità di Boro e Arsenico (nella riunione con i sindaci si verifica anche un confronto teso tra il riese Alessi e il longonese Papi che aveva assunto la posizione più allarmante) ma l’incontro serve anche per dare al territorio una lunga serie di risposte sul fronte dei problemi idrici. In pratica sostiene ASA (confortata sostiene dalle analisi USL) per l’acqua consumata, i comuni dell’Elba sono entrati nella “lista nera” per una sorta di eccesso di prudenza (o di zelo): sulla nocività e sulla tolleranza del boro (presente in percentuali inferiori a quelle riscontrate in talune acque minerali imbottigliate) non ci sono idee certe nella comunità scientifica internazionale, per quanto riguarda il più temibile arsenico la media di sostanza riscontrabile all’Elba si aggira intorno ai 6 milligrammi litro, restando ben sotto la estremamente restrittiva soglia europea del 10 mg, ed anche gli “sforamenti” che si sono verificati molto episodicamente nel passato e solo in alcune località isolane sono stati di poco superiori ai 10 mg. ASA comunque comunica che sono in corso interventi per migliorare con trattamenti specifici l’acqua in Val di Cornia e di converso quella elbana che al momento importa attraverso la condotta sottomarina 70 litri/secondo di acqua che nel periodo estivo si raddoppiano. Certo la condotta sottomarina è uno dei punti “critici” del sistema visto che d’estate fornisce all’Elba il 60% dell’acqua consumata e che un suo guasto potrebbe mandare in tilt l’intero sistema, si sta però pensando alla posa di una seconda condotta, che potrebbe essere realizzata sfruttando i lavori della realizzazione del Gasdotto GALSI, con un abbattimento dei costi notevolissimo. “Intanto dal 2005 al 2010 l’ottimizzazione delle potenzialità della vecchia condotta sottomarina ha consentito di incrementare di scaricare 700.000 mc annui in più – ha dichiarato Caturegli - mentre altri 800.000 mc in più sono derivati da un migliore sfruttamento delle risorse isolane”. Per fare un esempio il dissalatore marinese di cui si discute in questi giorni avrebbe prodotto 350.000 mc annui a prezzi di impianto e gestione estremamente più alti. Tornando dal futuro (anche se non molto distante) all’immediato ASA investirà nel 2011 all’Elba 5 milioni di euro (1.400.000 per riparazioni e sostituzioni di tratti di tubature 3.600.000 per interventi sugli invasi, per nuovi pozzi e per la captazione delle acque di superficie) Le riparazioni sono essenziali perché in effetti a fronte dei 7.00.000 di metri cubi immessi complessivamente nella rete idrica isolana all’utenza ne arriva attualmente meno del 50% all’utenza, è un dato che fa riflettere perché quasi parifica il consumi reali circa 3.000.000 di mc. alle acque già captate all’Elba (2.800.000) ma il totale rifacimento delle condotte con i suoi costi da capogiro (200 euro al metro lineare) da scaricare poi in bolletta non è nel breve periodo possibile. ASA può solo lavorare per contenere le perdite e tentare di contrastare il degrado del sistema. Nel 2011 saranno scavati 6 nuovi pozzi: due a Portoferraioi n zona Orti, due a Rio nell’ba nelle località di San Giuseppe Nisposto, due a Rio Marina: Ortano e Cavo (pozzo Baccetti). Un investimento complessivo di 695mila euro per riuscire ad avere altri 36 litri al secondo di acqua. Per quanto riguarda la captazione delle acque sorgive sono previsti interventi di nuova captazione, ripristino a miglioramento a Pomonte, Pedalta e Vallebuia per un totale di 330.000 euro. Per quanto riguarda il capitolo degli invasi dopo quello portoferraiese del Condotto (quale verrà pompata anche l’acqua prodotta “in eccesso” agli Orti , che costerà un milione e 175mila euro e garantirà 63mila metri cubi di acqua ) si lavora per realizzarne uno a Marciana nella ex cava di eurite capace di formare una riserva da 50.000 mc. che comporterà un investimento di 1.570.000 euro. Per i tecnici ASA sempre relativamente agli invasi, a fronte dei benefici, non sono molto rilevanti le eccezioni sollevate in ordine alle perdite per evaporazione o permeabilità del terreno e per i costi relativi alla purificazione delle acque conservate in superficie. Ed anche per quanto riguarda la compatibilità tra gli altri 19 invasi (in animo se non in progetto) con le vigenti norme di stretta salvaguardia del territorio (Z.P.S. e Parco) la risposta di ASA è piuttosto inglese, qualcosa del tipo “Quando arriveremo al ponte decideremo se passare”. Così come resta ancora da capire in quale misura e se sarà possibile avere ulteriori apporti idrici stabilendo nuovi rapporti con i privati che per loro conto captano attraverso migliaia di pozzi (convenzionali “romani” o artesiani) una notevole quantità di acqua dalle falde idriche. Solo sfiorato il problema delle altre acque (quelle reflue, che possono a loro volta costituire risorsa almeno sostitutiva) che probabilmente meriterebbe una riunione “a tutto campo” specificamente dedicata. ASA, sollecitata dagli ultimi fatti di cronaca, pur accennando ad una difesa di ufficio dell’impianto di pretrattamento marinese, fa sapere che ci potrebbero essere risorse anche per la realizzazione di un depuratore a Marciana Marina. Ed il fatto che nel prossimo futuro potrebbe essere evitato lo sconcio ripetersi di sversamenti di liquami nel porto marinese è una delle migliori notizie della mattinata. C’è tempo infine per prendere atto di una curiosità “termale” e geologica: durante lo scavo di un pozzo a Cavo è stata captata una vena di acqua che ha una temperatura di 46 gradi centigradi (la prima del genere sul territorio i solano) è un po’ presto per ipotizzare il concretizzarsi di vere strutture, ma intanto una società privata ha avanzato al Comune di Rio Marina una richiesta per poter effettuare prospezioni e ricerche su un area posta tra Fosso Baccetti, Calcinaia e Malpertuso vasta 122 ettari.


Del Nista  Caturegli ASA

Del Nista Caturegli ASA