Prima delle elezioni Regionali partecipammo all’incontro del Partito Democratico in cui veniva presentato il loro candidato per la Val di Cornia e l’isola d’Elba, il piombinese Matteo Tortolini. L’incontro si tenne presso la sala Cosimo dei Medici a Portoferraio con la partecipazione dell’allora assessore regionale ai trasporti Riccardo Conti. Egli nel suo intervento magnificò la procedura per la privatizzazione della Toremar, che a suo dire, contrariamente a quanto affermava qualcuno (l’Italia dei Valori elbana) aveva suscitato un grande interesse fra gli armatori, e a testimonianza del successo della procedura, riferiva che erano giunte ben 11 richieste di partecipazione alla gara. Noi contestammo il dato facendo notare che 5 di quelle 11 domande erano invalidate dato che sul plico contenente la domanda stessa era indicato il mittente. La cosa fece irritare non poco l’assessore che ci definì bugiardi, dicendo che nessuno poteva affermare una cosa simile visto che le domande erano in Regione nel suo ufficio chiuse in cassaforte. Oggi ci viene detto che le domande buone sono solo 6, proprio come noi diciamo dal marzo scorso. Inoltre ci vogliono far credere che i sei pretendenti rimasti hanno tutti i requisiti idonei per partecipare alla gara e che addirittura abbiamo una cordata composta dalla Lauro Lines con alcuni imprenditori elbani e toscani: la società Toscana di Navigazione. Continuano a prenderci in giro. Una semplice domanda per una semplice risposta: Come può una società appena costituita avere 450.000 miglia percorse o 150 milioni di euro fatturati nell’ultimo triennio? Non può! quindi non ha i requisiti per partecipare alla gara, come non li hanno la maggioranza degli altri pretendenti. Ancora una volta quello che abbiamo detto e scritto si e dimostrato veritiero, ma non siamo stati ascoltati dalle associazioni né dagli amministratori. Se l’Elba non si scuote e non si difende la fine e segnata! La Regione progetta una società partecipata (quindi pubblica) per arrivare a gestire modo unificato il trasporto pubblico sia su rotaia che su gomma, ma non per il trasporto marittimo. I cittadini dell’arcipelago contano meno, votano meno, valgono meno e quindi si abbandonano. Come ha detto l’assessore Luca Ceccobao: “il prezzo del biglietto non si può diminuire per non danneggiare il privato che fa servizio sulla rotta”. Siamo certi che l’armatore privato sarà stato molto grato all’assessore per la sua sensibilità. Ma i cittadini chi devono ringraziare se chi stipendiano praticamente dice loro: “arrangiatevi, noi abbiamo altri interessi e altre priorità". Chiediamo che il presidente Enrico Rossi si decida a prendere piena visione delle sorti dell’arcipelago e dei suoi cittadini e ci faccia sapere se siamo ancora dei toscani come tutti gli altri o siamo di serie B. Crediamo che sulla privatizzazione della Toremar tante cose siano poco chiare. Abbiamo chiesto spiegazioni al suo assessore che non ci risponde. Chiediamo quindi a lei presidente di chiarire alcuni punti a noi e ai cittadini. E stata fatta una perizia seria sul reale valore della società Toremar? Perché la partecipazione alla gara è cosi discriminante? Sa che delle 11 buste ne sono rimaste solo 6 come dicevamo noi e alla fine forse ne rimarrà solo una? Si può inserire un articolo sul contratto che dia la certezza che l’arcipelago non sia discriminato? Attendiamo compiute risposte. Florio Pacini Italia dei Valori Isola d’Elba Sulle affermazioni relative ai plichi depositati in Regione, al numero delle offerte prese in considerazione per i "vizi" delle altre che ne avrebbero determinato la esclusione, e alla non possibilità di un concorrente di essere considerato sulla base del migliatico triennale, non abbiamo altri riscontri, se non le dichiarazioni di Pacini. Concordiamo con l'IdV (che da par suo però avendo dei rappresentanti in Consiglio Regionale avrebbe potuto farsi anche più sentire)e con le sue critiche sull'esito profondamente deludente della vicenda Toremar e sul contraddittorio atteggiamento di un governo regionale che "non vuole fare l'armatore", ma che si appresta a fare il ferrotranviere.
Liburna Toremar