Leggo sulle pagine on line l’intervento del Prof. Tanelli che - con la profondità di analisi che gli appartiene - pone il dito su quello che ritengo un elemento essenziale per il futuro del versante orientale dell’Elba: un dialogo senza preconcetti che sappia affrontare le problematiche di un territorio affascinante quanto difficile, nel quale spesso le soluzioni sono sospese sul muro di un ostruzionismo ed un tatticismo lontani dagli interessi della gente. Mi è capitato spesso - perorando la causa dello sviluppo di questo territorio - di chiedere ai miei interlocutori di visitare le aree minerarie di Rio Marina per comprendere il loro reale stato e di spiegare che - compiuto il passo della salvaguardia idrogeologica di molti siti e cancellate le tracce del degrado - si sono posti i presupposti perché quel patrimonio smettesse di sussurrare nell’abbandono e gridasse al mondo il suo valore, spesso offuscato da siti “artificiali” ad uso e consumo di turisti inconsapevoli e ignari - per vari motivi - che la ricchezza storica e ambientale di questa terra è una particolarità inimitabile che il mondo ha il diritto di scoprire. Ed in questo trovo di una verità disarmante le parole di Beppe Tanelli: sui valori c’è sempre un terreno di confronto che essi siano quello culturale -ambientale - necessariamente oggetto di tutela - e quello socio - economico delle aspettative di crescita di una comunità, perché come tali trovano radici profonde in un sentimento generale che non si spiega ma si vive quotidianamente in un’opinione pubblica che subisce spesso i tentativi di contrapposizione assoluta e chiaramente strumentale. La vera scommessa è forse proprio quella di trasformare definitivamente un valore ambientale in un valore economico per tornare a tutelarlo con il rispetto per il passato ma come un investimento per il futuro ed in questo sarà prezioso il contributo di chi ha fatto di questa terra oggetto di importanti attività di ricerca scientifica, nella consapevolezza del suo valore e nel disinteressato contributo alla sua valorizzazione.
Paola Mancuso