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Perché i parchi e perché in Toscana

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 08 gennaio 2011

In San Rossore è stato lanciato un manifesto e un ampio documento per il rilancio dei parchi a cui hanno già aderito oltre 400 persone. Rilancio è qualcosa di più di una difesa dei parchi di cui pure hanno bisogno visti i loro guai non soltanto finanziari e per niente giustificati vista anche la loro modestissima dimensione. E’ vero che anche in questi giorni c’è chi in Lombardia si oppone alla istituzione di un parco regionale nel bresciano sostenendo che i parchi sono baracconi costosi, ma è una un balla come può verificare chiunque abbia voglia di documentarsi. Rilancio dunque e non semplice difesa perché i tagli sono pretestuosi tanto che potremmo dire tranquillamente che si approfitta della stretta tremontiana per riuscire dove finora non si è riusciti con le proposte di abrogazione di Calderoli e di chi pensò persino -alla Bondi- di privatizzarli. Così si torna alla carica con il pretesto dei soldi. Ma è appunto un pretesto. Ecco perché vanno rilanciati, va rilanciata in sostanza l’idea e l’esigenza che i parchi non solo non vanno smantellati ma al contrario rafforzati per rendere più efficace il governo del territorio oggi allo sbando. Che governo del territorio è quello che fa crollare Pompei e prevede discariche e monnezza nei parchi nazionali del Vesuvio e del Pollino o centinaia di chilometri di tuboni per il gas?. Altro che federalismo qui siamo al disordine caotico di un centralismo miope e rovinoso. Ecco perché i parchi vanno rilanciato come afferma il documento di San Rossore. Perché ciò prende avvio in Toscana è presto detto. Proprio in San Rossore la nostra regione promosse importanti appuntamenti anche internazionali sul’ambiente, sempre in San Rossore è stato istituito un Centro studi nazionali di Federparchi sulla base di un protocollo con la regione toscana che prevede anche Parco libri la manifestazione nazionale che l’anno scorso ricevette un significativo riconoscimento anche della Presidenza della Repubblica. A Pisa c’è la Collana editoriale sulle aree naturali protette e si stampa Toscanaparchi. La Scuola Sant’Anna di Pisa ha una convenzione con l’Università di Camerino e il comune di San Giuliano che fa parte del nostro parco regionale sul paesaggio. A Firenze fu firmata la Convenzione europea del paesaggio e sempre in Toscana abbiamo tre parchi nazionali e tre parchi regionali e molte altre aree protette che operano sull’Appennino come sulla costa e la Toscana fa parte del santuario dei cetacei che opera in sintonia con la Francia e il Principato di Monaco. La Toscana ha un accordo programmatico appenninico con Emilia e Liguria. Ce n’è come si vede quanto basta perché la nostra regione assolva ad una funzione nazionale che molti ci sollecitano a fare. Da qui noi vogliamo partire essendoci dati appuntamento proprio a Firenze non per difendere semplicemente un soggetto istituzionale in seria difficoltà ma rilanciare una politica di tutela dell’ambiente, del paesaggio e del territorio che ha bisogno assolutamente dei parchi. Ecco perché i parchi e perché in Toscana.


Monte Tambone Colle Palombaia

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