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Incostituzionale il decreto Gasparri - Via le Antenne!

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 02 ottobre 2003

Decreto Gasparri: incostituzionale. Legge obiettivo, art. 1 comma 3bis: incostituzionale. Comma 1,2,3,4 art.15 e parte del comma 2 art. 19 del decreto attuativo della legge obiettivo: incostituzionale. Due pesanti schiaffi al Governo Berlusconi dalla Consulta: come già segnalato da Legambiente, la Corte Costituzionale ha infatti sancito non solo l’anticostituzionalità del decreto Gasparri sulle infrastrutture per le telecomunicazioni ma ha anche tagliato alcuni importanti passaggi della Legge Obiettivo per la realizzazione di opere pubbliche. La sentenza è la 303 depositata proprio oggi e decisa il 23 settembre scorso. “È stata bacchettata la prepotenza del Governo Berlusconi, – si legge nella nota di Legambiente – che in barba a ogni promessa di federalismo ha tentato di accentrare ogni decisione in materia di infrastrutture. Non solo, la Consulta ha cancellato alcune delle ‘scorciatoie’ tracciate da questo Governo con la Legge Obiettivo per la realizzazione delle opere pubbliche considerate prioritare per il Paese, tenendo fuori però il parere degli Enti locali. Basti pensare all’esclusione prevista da una delle norme attuative di un rappresentante, regionale o provinciale, dalla Valutazione di Impatto Ambientale”. E’ stato dunque messo un freno ad antenna selvaggia e cadono i presunti impedimenti, dietro i quali si trinceravano alcune Amministrazioni Comunali Elbane, per non opporsi al proliferare indiscriminato delle antenne. Decadono le “DIA”, le dichiarazioni di inizio attività, già fatte dai gestori della telefonia mobile e che secondo qualche comune erano sufficienti per innalzare antenne, anche se per l’Elba questo non sarebbe stato possibile per la presenza dei numerosi vincoli ambientali. La bocciatura potrebbe essere l’occasione per i Comuni, ad iniziare dal Puntale dell’Acquaviva per arrivare alle antenne che infestano panorami, monumenti, centri abitati, campi sportivi, di rendere ai cittadini il proprio territorio, per far smantellare quel che di orribile e potenzialmente nocivo è stato permesso, per ridefinire i siti comuni dove i gestori possano mettere i ripetitori. Sull’inquinamento elettromagnetico la Regione Toscana, uno dei protagonisti del ricorso contro il Decreto Gasparri, ha già una legge all’avanguardia per la tutela della salute e del paesaggio, il Decreto Gasparri la aveva vanificata, ora dopo la sonora bocciatura della Corte Costituzionale, i comuni elbani devono applicare quella legge, rivedere scelte scellerate come quella del Puntale e riprendere in mano così il loro diritto/dovere a tutelare salute e paesaggio ed a decidere dove e come si debbono realizzare gli impianti per la telefonia mobile. La sentenza è scaricabile sul sito www.lexambiente.it


foto antenne falcone

foto antenne falcone