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A Sciambere della Santeria Marinese

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 05 gennaio 2011

"Nun c'è bisogno e 'a zingara" recitava l'antica canzone partenopea "Comme t'ha fatto mammeta" e non c'è a questo punto bisogno di saggi e dotti in consulto per stabilire che quell'invecchiato ragazzotto senza mestiere o abilità particolari (senza arte né parte si sarebbe detto un tempo) che in un momento di obnubilazione collettiva delle coscienze i marinesi hanno eletto sindaco (benché tronfio di mal riposta autostima come una mongolfiera) è dotato di un acume amministrativo pari a quello della mitica capra dello Scaglieri, ma dobbiamo ammettere che ha pure una buona dose di jella (sculo in ferajese), come si move lo fulminano. Non gliene va bene mezza, finirà a cantare melanconicamente parafrasando Tenco "Un fiasco dopo l'altro .. la vita se ne va ...", guardate l'ultima: il TAR gli chiede dove minchia è finito il PEEP degli Ontanelli (lui non si presenta gli stioccano 2000 euro di multa) e addio fichi, in pratica gli impone di rispondere e chiarire in consiglio che cosa diavolo vuole fare su quell'area, cioè gli chiede di fare quello che lui ha appeno annunciato non si può fare per l'ex residence Saint Claire miniapppartamentizzato ... ci sarà da ridere... Se dalle parti dov'è capitato si venera la Santeria, ci sarebbe da consigliargli di rivolgersi ad un santone che faccia per rito propiziatorio, non per farlo diventare più furbo (anche la magia nera ha i suoi limiti) ma almeno meno sculato.


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