(Quasi) passate le feste, prepariamoci cari fratelli alla grande mosciura. Sono questi i due mesi in cui l'Elba col quadrino, on importa se derivante da onesto lavoro, evasione fiscale, supporto da bella lavanderina al risciacquo di soldi lerciotti, proventi di amministrativi trallallazzi (Bob op.cit. "Sotto sotto c'è un trallallazzo") scema e sciama: tutti o quasi a mostrare le fattesi pallide chiappe sugli arenili caraibici, asiatici, oceanici e chi più ne ha più ne metta (di quadrini, di chiappe e d'altro) alla ricerca del temporaneo eden perduto di luoghi che diano conforto alle stanche membra e rinvigoriscano gli ammosciati membri (ma che avete capito o sudicioni?) de la crème della società elbana. Si intristiranno i depauperati borghi di Mortoferraio, Mortazzurro, Mortorio Marina, Camposanto nell'Elba, in cui continueranno ad agitarsi solo i grigi individui, i paria delle caste inferiori: specchi di squallore privi di Rolex e telefonino di ultima generazione, quelli che non si concederanno una battuta di caccia al budello doc del Sud-Est asiatico, che non sapranno mai che il mare delle Maldive è molto più caro ma quasi più chiaro di quello delle Ghiaie, quegli avidi che con la scuse banali dei conti da pagare, dei figli da far studiare, o giù giù fino ai chiodi che li trafiggono, continuano a lavorare per dodici mesi l'anno o giù di lì. Da loro, dalla canaglia pezzente, forse salirà un'invocazione verso i popoli che ospitano gentili il fior fiore dell'Elba in questi periodi ed essa suonerà: "Trattaceli bene questi concittadini che c'illuminano, sono la cosa più preziosa che abbiamo, coccolate premurosi la nostra magnifica classe dirigente elbana durante il suo meritato riposo, siate per loro seconda patria. Anzi TENETEVELI"
Pukhet thailandia