Ieri mattina ero nei Lungarni a Firenze in attesa che si aprissero le porte del Comunale per assistere al Concerto di Capodanno delle Orchestre dei giovani e dei ragazzi della Scuola di Musica di Fiesole. Una felice tradizione che si ripete da una trentina di anni. Ho sentito dietro di me: “Buon Anno!”. Mi sono girato. Un attimo di stupore nel vedere un amico, fuori dai luoghi dove da sempre lo incontro. Un abbraccio. "Buon Anno anche a te”, e subito dopo, cogliendo l’opportunità per una piccola vendetta: “Quando parti?”. Aveva preso la prima nave per assistere al concerto, anche perché,detto con una punta di giusto orgoglio: “Nell’ Orchestra Giovanile Toscana c’è il mio figliolo”. Un centinaio di giovani e ragazzi di un complesso orchestrale ricco di prestigiosi riconoscimenti nazionali ed internazionali. Il concerto è stato splendido nelle emozioni e sensazioni che ha saputo trasmettere con le musiche di Verdi, Gounod, Schubert, Piazzolla, Rossini e Sollima, e le magistrali interpretazioni di Mario Stefano Pietrodarchi, Nemania Stankovic e Miriam Prandi. Un po’ intristito pensando che anche a quei giovani, che rappresentano una pare qualificante ed inalienabile del futuro del nostro Paese sono state tagliate il 40% delle risorse . In alto a sinistra c’era un giovane elbano con il suo ottone. Mi piacerebbe riascoltarlo, assieme a qualche suo compagno, anche nella sua Isola.
orchestra regionale toscana