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A Sciambere degli auguri (si fa per dire)

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 31 dicembre 2010

Dalla festa (scientifica) per lo scampato pericolo (il solstizio quando il giorno smette di scorciarsi) dei nostri primitivi antenati a tutto l'ambaradan di credenze superstizioni e approssimazioni astrali e storici errori calendariali, come abbiamo assurdamente caricato questo periodo dell'anno noi della razza invasiva e profondamente nociva per il pianeta dell' Hommo Sapiens Sapiens (tribù o variante più feroce quella Occidentale)! Abbiamo deciso che il tempo si debba iniziare a contare da questi giorni, nei quali peraltro abbiamo arbitrariamente collocato la nascita del Redentore dell'Umanità intera, abbiamo deciso che in questo periodo dell'anno si debba essere più felici, più pagati, più generosi e buoni e soprattutto (mondati per incantamento dalle cattiverie e dalle stronzate di cui ci siamo resi autori durante il corso delle ultime 13 lune) si facciano buoni propositi per le 13 lune che verranno e per i secoli dei secoli futuri. Amen. Chissà se ci è Consentito dire che il Natale ci sta cordialmente sulle palle, con tutte le sue ritualità, con l'albero addobbato (che le signore del Rotary non cadano in deliquio vuole evocare e simboleggia un mega-pipo ritto), che consideriamo il Capodanno un ottimo affare solo per chi produce o vende antidepressivi e che sopportiamo appena un po' di più la Befana, perche i veri protagonisti dovrebbero essere i bambini, per cavalleria perché è sempre una signora (meglio lei di quel buzzo di sarpa vestito da pompiere importato con la Coca-Cola dagli States) e soprattutto perché "l'Epifania tutte le feste si porta via" e quindi il giorno dopo, passata finalmente la sbornia felicistico-lipidico-consumistica, due aspirine e si torna al lavoro? Non vogliamo azzardare la teoria che il natalume se lo sia inventato Berlusconi per spacciare meglio la merce che produce in quantità maggiore: bugie e ipocrisie, ma certo l'uomo (insomma, non esageriamo ...) col Natale e zone limitrofe ci marcia parecchio. Riusciremo prima o poi ad essere buoni, tolleranti e pacifici per tutto il corso dell'anno (così come a non lapidare le donne anche il 9 Marzo, a ricordarci di chi crepa sul lavoro il 2 Maggio)? Diventeremo prima o poi una razza tanto evoluta da essere capace di decidere quando è il caso di festeggiare (individualmente o in gruppo) senza farcelo dettare dal calendario, senza essere felici a comando. Ci vorrebbe il genio di un nuovo Lewis Carroll che spargesse a manciate insieme alle feste di non-compleanno anche una serie di feste di NON-San Silvestro, NON-Pasquetta, NON-Ferragosto a pioggia. "Nixon, Frei e Pinochet, fino ad oggi a questo amaro mese di settembre, dell'anno 1973" scriveva Pablo Neruda morente. Che c'entra? vi domanderete, non c'entra un cazzo o forse sì nel senso che se proprio vogliamo dare un numero (per questioni pratico-organizzative) al susseguirsi delle stagioni il millennnovecentosettantatreesimo (presunto) anno dalla nascita di Gesù di Nazaret (o se vogliamo il 4610 secondo il calendario cinese) fu proprio un anno di merda per Neruda, il Cile e la democrazia. Parimenti questo 2010 (2553 dell'era buddista) riteniamo sia stato un anno di merda per tanta umanità per il paese nel quale viviamo e per noi personalmente. Giusto in queste ore esattamente un secolo fa Pietro Gori alzava il calice verso la calata di Portoferraio, la stessa che sarà infestata stasera di festanti, dicendo: "E se non mi dai la salute che aspetto - anno nuovo tu sia maledetto!" ma il 1911 per lui durò poco: sette giorni, sei ore e trenta minuti (per la precisione) C'era poco da festeggiare, ed oggi c'è ancor meno, mentre urlano le ingiustizie della terra e pure urlano quelle del nostro paese: con gli operai di Pomigliano d'Arco che per avere il privilegio di tornare a farsi sfruttare devono ingoiarsi un accordo-rospo, con quelli torinesi prossimi ad ingozzarsi la stessa pietanza, con Piero Attaccapanni Fassino e Massimo Findus D'Alema, che spiegano loro che in fondo l'umanità si divide in due grandi famiglie i Mettinculi e i Piglianculi ed essendo loro nella seconda delle posizioni delineate, ad agitarsi fanno il gioco del nemico. "Se piove di quel che tona" l'unico augurio che ci viene da formulare a noi stessi ed all'umanità che ci è cara e che anche questo 2011 passi, il più alla svelta possibile.


Laos  statue  budda  asia

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