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Quanta fatica sull'ambiente ...

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 27 dicembre 2010

Quanta fatica sull’ambiente, i bacini, i parchi e il resto C’è davvero solo l’imbarazzo della scelta tra emergenze, rischi e danni in campo ambientale. Ora gli argini che non reggono e le frane, i parchi che rischiano di chiudere e i bacini senza soldi e spesso progetti, le coste che devono vedersela con l’ erosione ma anche con il cemento e non parliamo del paesaggio e del consumo del territorio. E’ questo il quadro nazionale ma anche la Toscana non scherza. E tuttavia la risposta delle istituzioni resta largamente inadeguata e spesso anzi volta ad aggravare le cose. Il governo di Roma è notoriamente in tutt’altre faccende affaccendato e si fa sentire solo quando taglia pesantemente le risorse o fa i pasticci come al parco dello Stelvio. Certo i soldi sono pochi ma va detto subito che non si tratta solo di questo bensì di come tutto ciò è ‘governato’. Veniamo perciò alla Toscana che deve misurarsi anch’essa con una situazione difficile e complessa come la giunta Rossi ha riconosciuto fin dal suo insediamento. Tra le cose che urgono oltre alle emergenze ci sono infatti leggi, norme e esperienze del passato che devono essere riviste, corrette o tirate fuori finalmente dai cassetti. Qualche segnale di novità l’abbiamo registrato ma va detto molto francamente che non ci sembra ancora il preannunciato cambio di passo promesso da Rossi. La legge del 2005 e il PIT di cui si è tornati a parlare e anche il documento sul piano regionale di sviluppo fresco di stampa non lasciano intravedere al momento quelle correzioni e integrazioni di cui c’è bisogno e urgenza. Il governo del territorio sembra ancora barcamenarsi troppo intorno al rapporto regione-comuni che è solo un capitolo e per molti versi neppure il più importante e urgente. Il Serchio, il Magra, l’Arno, i piani forestali e rurali, il paesaggio richiedono interventi e gestioni di scala diverse da quelle risultanti tra regione e comune. Invece ci sono ancora troppi di questi soggetti istituzionali tenuti in panchina. Ed è proprio perché le risorse sono state così massicciamente tagliate che il governo dell’ambiente e del territorio ha bisogno oggi più che mai dei bacini ,dei parchi, dei piani paesistici o della biodiversità di cui vanno registrata meglio la normativa e la strumentazione. Dopo un anno bisogna sapere quando e come –tanto per fare un esempio fatto già chissà quante volte- metteremo mano alla nuova legge sui parchi che stanno andando in malora in tutto il paese e non solo per i tagli. Qui infatti non c’entrano le risorse ma la volontà politica e istituzionale insomma le idee, i programmi e la volontà di attuarli.


fosso madonnina

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