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La pericolosa febbre elbana del condono

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 01 ottobre 2003

A LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano stanno già arrivando segnalazioni di una strana febbre edificatoria in diversi comuni elbani. Dopo l’annuncio dello scellerato condono edilizio, e dopo che i sindaci elbani hanno fatto orecchi da mercante all’appello di LEGAMBIENTE di aderire alla petizione contro gli abusi edilizi, a fare da colonna sonora in diversi paesi è la musica delle betoniere in azione, dei martelli pneumatici, delle ruspe e dei camion carichi di materiale edile e terra di riporto. E tutto questo mentre i comuni elbani firmano protocolli d’intesa con la Regione per riallineare gli strumenti urbanistici e per il corretto uso del territorio e delle risorse in un’isola scossa da un terremoto politico-giudiziario che nasce proprio dalla malaedilizia. Ai possibili abusivi, ai furbi dell’ultimo momento ed ai loro interessati consiglieri ricordiamo che, nonostante il Condono, sono sanabili solo gli abusi commessi entro il 31 marzo 2.003, quindi quanto è stato costruito dopo quella data ed ancora oggi in maniera difforme è da buttare giù. Ricordiamo inoltre che la Regione Toscana sta preparando norme che potrebbero vanificare gli effetti del condono edilizio e che gli abusi edilizi all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e nelle zone a vincolo ambientale non sono sanabili. E’ evidente che l’effetto condono sta producendo in Italia migliaia di abusi che si cercherà di “postdatare” a prima della scadenza del 31 marzo 2003, esattamente come già accaduto anche all’Elba per le scadenze non rispettate dei condoni Nicolazzi e Berlusconi del 1985 e 1994. La cosa incredibile è che questa volta il Governo ha avuto il coraggio di definire il nuovo, sciagurato condono edilizio: "Misure per la riqualificazione urbanistica, ambientale e paesaggistica, per l'incentivazione delle attività di repressione dell'abusivismo edilizio, nonché per la definizione degli illeciti edilizi e delle occupazioni di aree demaniali". Insomma, premiano i furbi, fanno un bel regalo all'industria del cemento illegale, cancellano in un colpo solo dieci anni di battaglie, indagini e sequestri contro l'abusivismo edilizio. Alle Amministrazioni Comunali chiediamo di vigilare davvero e procedere all’”incentivazione delle attività di repressione dell’abusivismo edilizio” perché il loro territorio non venga aggredito da nuovi abusi e perché i furbi non costruiscano fregandosene delle regole e dei cittadini onesti che richiedono regolari licenze e pagano oneri e tasse anche per gli abusivi. Ai cittadini che non intendono sottostare alla prepotenza ed al disprezzo del territorio e della legge, rivolgiamo l’invito a segnalare ogni possibile abuso edilizio al Comune, alla Forestale, ai Carabinieri ed alla Polizia Municipale. Chi ha bisogno di chiarimenti o intende fare segnalazioni può anche contattare LEGAMBIENTE all’indirizzo e-mail: info@legambientearcipelagotoscano.it se possibile allegando anche foto del probabile abuso edilizio, dopo una verifica, provvederemo noi a denunciare il fatto alle autorità competenti. Non si accettano segnalazioni anonime.


lago procchio cartello

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