Una mattina particolare Stamani, nell’Aula Magna dell’ITCG Cerboni, nell’ambito del Progetto Incontro con l’autore, si è parlato di Pietro Gori, l’anarchico gentile, l’avvocato-poeta difensori dei poveri, di cui il prossimo otto gennaio ricorre il centenario della morte, avvenuta a Portoferraio, nel Palazzo dei Merli, all’età di quarantasei anni. A farlo è stato Sergio Rossi, fondatore di Elbareport, che nel 1974, insieme alla moglie Patrizia Piscitello, insegnante di Lettere, prematuramente scomparsa lo scorso maggio, raccolse le testimonianze degli ultimi vecchi Elbani che avevano conosciuto Gori e la sua famiglia. Da quel prezioso lavoro, che dimostrava l’immensa stima e riconoscenza degli isolani per il loro eroe, nacque il famoso, ormai introvabile, quaderno giallo dal titolo: "Pietro Gori - Frammenti della vita di un anarchico raccontati dalla gente dell'Elba che più tardi divenne anche materiale per due diversi lavori teatrali negli anni '70 e '80 ed infine nel 2008 il volume "E’ tornato Pietro Gori" edito da Elbareport, oltre che base per un pregevole lavoro musicale del gruppo "Les Anarchistes". Sergio ha intrattenuto i ragazzi presenti (tutte le classi quinte, una quarta e una terza) coinvolgendoli nell’incredibile biografia di questo cavaliere errante dell’anarchia "pericoloso e gentile", attivista politico, esule, fuggiasco, ricercato dalle polizie di mezzo mondo per i suoi sogni di uguaglianza, giustizia sociale, libertà dal bisogno; stimato dai suoi stessi avversari di classe, apprezzato per le sue doti fisiche anche dalle signorine di buona famiglia, che lo trovavano bello ed elegante, col suo cappello a larghe tese, il fiocco annodato, i lunghi e folti baffi. Tanto amato da meritarsi un funerale imponente, da autentica star. Sergio ha parlato di tutto questo e poi di Patrizia, che veniva da Roma dove insegnava Latino e Greco nei Licei e a cui l’Elba si presentava prepotentemente, non solo con la sua storia di operai e contadini, col mito di Pietro Gori, ma anche con quelle facce scavate, con quelle parole che non comprendeva bene, con i gesti dei vecchi, i muretti, i tinelli, le verande, le camere da letto…dove gli intervistati accoglievano lei, i suoi allievi, il suo quasi fidanzato. A Patrizia è stata così dedicato il resto della mattinata: un video preparato dalla prof.ssa Annamaria Contestabile la ricordava in momenti felici della sua vita scolastica, come il viaggio in Sicilia sulla Nave della Legalità; la Dirigente Grazia Ceccherini ha rammentato come, venendo in questa scuola nel 2004, ha potuto contare sulla sua accoglienza e collaborazione. La Sala Multimediale che le è stata dedicata con una targa costituirà per sempre il ricordo del suo interesse anche per l’informatica. Tre sue ex allieve, Ilaria Cintoi, Rita Mazzucchiello e Elena Muletti hanno scritto di lei: Parlando della prof,ssa Piscitello, non si può non ricordare la sua originalità sia nel lavoro che nella vita di tutti i giorni. Noi abbiamo avuto il piacere di averla avuta come nostra insegnante d’Italiano e ci ha colpito profondamente il suo amore per la cultura e per gli studenti. Infatti le sue lezioni erano sempre coinvolgenti e lei riusciva a trasmettere il suo sapere con molta energia. Ricorderemo sempre un episodio avvenuto durante una lezione quando ci lesse una sua poesia dove era evidente la sua passione per l’arte. Oltre che una bravissima professoressa era una donna piena di carisma e di bontà per il prossimo, vitale e sempre pronta a aiutare i ragazzi. Per questo, quando si ammalò, noi, oltre che dispiaciuti, eravamo increduli e preoccupati .Alla notizia della sua scomparsa ci pianse davvero il cuore e anche se ora non è più insieme a noi, la sua voglia di vivere e il suo sapere saranno per noi la sua eredità. Questo, infine il ricordo dedicatole dalla sua collega M.Gisella Catuogno: Quel che più mi manca/è il tuo sguardo lucido/sul mondo;/il tuo giudizio sicuro/su eventi o su persone/ispirato non da presunzione/ma da un’intelligenza acuta/e libera/da ogni pregiudizio.// Quel che più mi manca/è la tua calma paziente/quel non lasciarti/condizionare/da nulla/se non dal tuo pensiero;/la tua curiosità/del mondo e della vita;/quella tua accettazione/delle sfide/d’ogni natura fossero:/le mani alla tastiera/o a sfogliare/come quasi sempre/libri/o a tagliare e cucire/come una sarta vera.//Quel che più mi manca/è quello che sapevi/e che porgevi/senza salire in cattedra/come solo i veri maestri/sanno fare;/e quel passo franco/d’eterna ragazza/cittadina;/quel tuo vestito giallo/ splendido sull’abbronzatura./ /Quel che più mi manca/è vederti in bici/o a spasso con i bimbi;/le chiacchiere e le risate/per strada o sulla spiaggia/per qualche ora/in vacanza/dai problemi;/e quel tuo ciglio asciutto:/una lezione/che non ho imparato/ancora/come invece/da sempre/sapevi bene tu. ITCG Cerboni - Addetto Stampa I diversi Momenti della Manifestazione Patrizia Piscitello day's al Cerboni con tanti ricordi e lacrime per la compianta docente, raccontata anche mediante una clip musicale corredata con foto creata da Anna Maria Contestabile, poi il lancio di un concorso per studenti dedicato alla sua memoria, riguardante le tradizioni elbane e la nuova aula multimediale intitolata a lei. Non solo, anche l'analisi del libro “E' tornato Pietro Gori” uscito nel 2008 Questo in sintesi quanto è avvenuto nell'aula magna dell'istituto tecnico commerciale e per geometri, presenti molti studenti e insegnanti legati al ricordo di Patrizia, insegnante appassionata, impegnata in politica a sinistra e nella organizzazione di eventi culturali, amata da tutti. Una romana che si era ben ambientata all'isola e proprio insieme a Sergio aveva avviato ricerche storico-etnografiche per scoprire cosa ricordavano gli elbani dell'avvocato anarchico, un personaggio unico che ha segnato la storia mondiale, oltre che quella elbana, un intellettuale a tutto tondo e versatile distintosi non solo giurista ma anche poeta ed autore di notissime canzoni (da Addio a Lugano all'Inno al Maggio che sono stati riprodotti sonoramente nella mattinata a quello dei Lavoratori del Mare) drammaturgo, antropologo, pioniere della etno-fotografia. Sergio Rossi, direttore di Elbareport, presenti la figlia Caterina e la sorella Fiorella, ha detto tra le altre cose: “E' assente Teresa l'altra figlia, impegnata in un campo di volontariato nello Sri Lanka dove Patrizia che va ricordata come una persona solare, creativa, appassionata di viaggi e di storie del mondo, aveva progettato di accompagnarla” Quindi il giornalista si è rivolto ai giovani stimolandoli a riflettere sulla figura di Gori, una sorta di Robin Hood moderno nella memoria popolare albana, come è scaturito dalle ricerche finite poi nel testo presentato. E' emersa una figura complessa, anche contraddittoria, un anarchico che voleva il disarmo, la pace, ed anche aveva un forte senso della carità, probabilmente per una sua matrice cattolica. Un avvocato geniale impegnato verso i più deboli, verso gli operai sfruttati dagli dirigenti degli altiforni portoferraiesi, presente sull'isola come coatto perché perseguitato ovunque per la sua fede ideologica. Era tanto amato e stimato che alla sua morte (1911) le onoranze durarono tre giorni e il corteo funebre, iniziato dal centro di Portoferraio, proseguì fino a Rosignano e il feretro fu trasportato a braccia al paese dove era nata la madre Giulia Lusoni, mentre il padre Francesco era originario di Sant'Ilario. Esistono foto che riproducono la marea umana presente al funerale; Gori era deceduto nell'ex palazzo dei Merli dopo lunga malattia e le persone che resero omaggio all'avvocato, l'anarchico gentile, non riuscirono a trovare posto sul traghetto per Piombino. “E così - ha detto Rossi- furono allestite scialuppe e barche rimorchiate dal “vapore” per permettere a moltissimi la partecipazione al lungo cammino del rito funerale”. Rossi ha segnalato che l'avvocato curava molto meticolosamente il suo apparire, oggi si direbbe il suo look, ed anche valutava come sarebbe stato giudicato dopo la morte. Curiosamente Gori fu il primo segretario di Turati, il padre del socialismo italiano, ruolo che poi fu per ultimo svolto da Sandro Pertini. Nell’occasione Rossi ha annunciato che Elbareport organizzerà un concorso intitolato alla moglie, rivolto alle scolaresche delle superiori, finalizzato alla raccolta di testimonianze e memorie della cultura popolare elbana. Infine, dopo commoventi ricordi di Patrizia, fatti dalla preside Grazia Ceccherini, e dopo la lettura di una poesia scritta da Gisella Catuogno (riportata nel pezzo precedente NDR), l'evento culturale si è concluso, alla presenza dell'assessore alla cultura del Comune mediceo Jessika Muti, con l'intitolazione della sala audiovisivi nuova, alla docente, che rimarrà perennemente presente nelle aule del Cerboni e nei cuori di chi le ha voluto bene SAMB
Patrizia piscitello
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