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La morte di Oreste Del Buono

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 30 settembre 2003

Aveva 80 anni, era da tempo malato, per questo non veniva più da diversi anni sulla sua isola d’origine, viveva tra Milano e Roma. Oreste Del Buono, giornalista e scrittore, nato a campo nell’Elba l’8 marzo del 1923, è morto lasciando di sé l’immagine di un vivace intellettuale, che nella sua lunga carriera ha avuto idee innovative, sovvertendo spesso le gerarchie culturali, facendo conoscere il fumetto di Peanuts e Charles Shulz contribuendo a dare a quella forma d’arte una maggiore dignità letteraria. Era nipote di un altro grande elbano Teseo Tesei, fratello della madre, eroe di guerra, ed anche Oreste conoscerà molto da vicino il secondo conflitto mondiale, attraverso la prigionia in un lager austriaco. La sua morte ha riempito le cronache dei giornali e dei telegiornali nazionali dandoci la misura della sua notorietà e della sua impronta lasciata nel panorama intellettuale italiano, accompagnando il nome dell’Elba ad un’immagine positiva, densa di eredità. Nonostante la sua vita trascorresse affollata di impegni tra le due maggiori città italiane, il comune di Campo nell’Elba ha avuto tangibile prove di affetto da parte del suo illustre cittadino. Oreste Del Buono aveva infatti donato una parte cospicua dei suoi libri alla biblioteca comunale, ed anche alcuni terreni sui quali sono sorti gli impianti sportivi di Sighello. Nel 1998 aveva indetto un concorso letterario per i giovani studenti, partecipando personalmente alla premiazione, durante la quale lesse uno dei suoi più significativi racconti "Quarant'anni fa quando il mare finì" dedicato allo zio scomparso durante un'incursione a La Valletta. Tra le dichiarazioni di cordoglio anche quella dell’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Portoferraio Riccardo Nurra il quale ha ricordato Del Buono come “un personaggio che ha dato valore e risalto alla nostra isola, con un carattere mite ma deciso. Una persona che pur non andando mai sopra le righe riusciva ad essere fermo, risoluto. Un modo di essere il suo, da prendere come punto di riferimento anche nelle attuali vicende politiche.”


oreste del buono

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