La CTP si pronuncia sui primi dei 180 ricorsi presentati avverso alla emissione delle cartelle relative al contributo dei cittadini per le bonifiche e le manutenzioni dei fossi, ma la situazione più che chiarirsi pare ingarbugliarsi. Se infatti la Commissione Tributaria Provinciale (dando ragione all'Unione dei Comuni) respinge la richiesta di sospensiva dei contribuenti la stessa CTP a rivelare un "vizio di forma" negli atti dell'Ente Comprensoriale che potrebbe rimettere in gioco tutto: tutti gli atti di opposizione alle richieste dei cittadini portano infatti la firma di un funzionario dirigente (l'Arch. Ferrari), in luogo dell'organo politico esecutivo dell'Ente, cioè la Giunta dell'Unione dei Comuni. La tassa per la CTP è motivata, ma l'atto di opposizione ai ricorsi è formamente sbagliato perché il soggetto che avrebbe dovuto inavitabilmente promuoverlo (pena il configurarsi di un danno erariale) la Giunta UdC non esiste più. E se pure in presenza di atti di opposizione regolari (promossi cioè dalla giunta) par di capire che si sarebbe a capo 12, perchè l'UdC non disporrebbe dei fondi necessari da destinare alle spese legali. La sistuazione economica dell'UdC è senza mezzi termini disastrosa, l'Ente non ha in cassa neanche quanto servirebbe per la semplice spedizione degli atti. E questa paralisi dello opposizioni ai ricorsi per la tassa per la bonifica non è neppure il più preoccupante dei versanti della crisi economica dell'Unione dei Comuni. Da mesi e mesi ormai sia i collaboratori esterni che le ditte che che eseguono i lavori in appalto non vengono pagati e non è escluso che i creditori finiscano per mettere in mora l'Ente per ottenere forzosamente dei soldi che erano a bilancio ma che per le particolari vicissitudini subite dall'UdC (e pare anche per il mancato introito di una somma dovuta all'UdC da ASA) sono stati spostati su altri utilizzi. Una situazione quindi oltre i limiti della sostenibilità alla quale istituzioni e forze politiche elbane sono chiamate a dare urgentissime risposte.
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