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Controcopertina: Un'isola trascurata ed abbandonata

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 05 dicembre 2010

Buona sera Direttore, consulto quasi ogni giorno il suo quotidiano on-line per essere costantemente informato sull'amata isola d'Elba: non ci sono nato ma ogni scusa è buona per venirci sempre e comunque, inverno e estate, autunno e primavera. La cosa che mi manca maggiormente è l'informazione, non quella necessaria a chi vive sul posto e ha determinate esigenze, ma quella del "turista" dell'amante di quest'isola, tanto struggente nella sua bellezza naturale quanto trascurata e abbandonata sotto il profilo della promozione e della comunicazione. Spesso, o meglio sempre mi domando come sia possibile che l'isola che si trova a meno di un'ora di navigazione dal continente viva solo 2/3 mesi all'anno per sprofondare poi nel nulla, nell'abbandono, nel "tutto" chiuso tanto che in alcune zone per trovare un ristorante si fanno decine di chilometri. Fra poco arriveranno le feste di Natale e Capodanno, cosa offre l'isola ai sui frequentatori? Se vado a Capri, Ischia o Procida (più o meno la stessa distanza dalla costa), ho solo l'imbarazzo della scelta e questo fa si che "loro" vivono una lunga stagione turistica con benefici evidenti per tutti i residenti. O gli abitanti dell'Elba fanno qualcosa e in fretta o l'isola finirà definitivamente su una rotta di serie "B", i flussi turistici ci sono ma vanno saputi intercettare con alcuni semplici fatti di buon senso: - trasporti efficienti a prezzi di mercato, sia in mare che a terra - ristoranti, alberghi e residence di livello medio e alto - spiagge pulite e con un minimo di servizio - decoro ambientale e urbano molto di tutto questo è insufficiente o pìù spesso manca. Un territorio si sviluppa e cresce se sa individuare una specifica vocazione, non si può essere al tempo stesso la Riviera Adriatica e la Costa Smeralda; l'Elba trovi la sua vocazione, in fretta e si proponga al turista con la giusta ricetta, è l'unica strada per crescere, non credo che qualcuno oggi si auspichi di riaprire le miniere e gli altiforni a Portoferraio. In realtà volevo solo chiedere se il suo quotidiano può dare una informazione completa di tutto quello che accadrà dal 20 al 6 gennaio, e così di seguito per i vari periodi di feste (Pasqua, 1°maggio, ......e il periodo estivo) magari con una pagina dedicata e sempre aggiornata, poi mi sono fatto prendere la mano e sono uscito dal sentiero ... Complimenti comunque per l'informazione che fate. Cordialità, G. Luciani Gentile Signor Luciani Quanto alla ultima delle sue domande che voleva essere la prima (dopo averla ringraziata per le positive espressioni nei confronti del giornale) le possiamo rispondere solo "ci proveremo", le energie di Elbareport sono limitate e coprire il vasto e incasinato (nonché spesso sovrapposto) panorama delle attività isolane non è sempre possibile. Non vorremmo poi annoiare lei e gli altri lettori riproponendole dei ragionamenti che si ripetono (purtroppo) immutati da anni. La risposta che ci viene da darle (riconoscendo la fondatezza delle sue critiche) circa le carenze dell'offerta turistica isolana è monotamente duplice: a) la qualità della "classe dirigente" elbana è di scarsissimo livello; b) l'assetto istituzionale dell'isola è di una folle inadeguatezza. Su quale tra queste due autentiche disgrazie sia rispetto all'altra da considerare più causa o effetto si può discutere fino alla nausea, ma è fuori di ogni dubbio che con questo spezzatino istituzionale l'Elba non riuscirà a darsi una qualsiasi politica capace di produrre un governo del territorio, così come è fuori di ogni dubbio che abbiamo bisogno di un "ceto decisionale" più istruito, più colto, più operoso, più capace di leggere le realtà territoriale ed extra-territoriale di quello attualmente (in molti casi penosamente) in auge. Come dire che diventeremo concorrenziali solo quando impareremo a leggere, studiare, faticare, viaggiare (non solo per andarsi a sciacquare le palle alle Maldive) di più, e quando avremo la capacità di un recupero etico che ci faccia vergognare degli abusi anche quando sono i nostri o quelli di zia, di evadere le tasse come imprenditori o di cercare solo lavori al nero per continuare a fruire dell'indennità di disoccupazione come dipendenti. Allora quando avremo vinto quel cancro morale che qualcuno chiama "furbizia" si potrà parlare di una nuova politica e probabilmente di un rinascimento elbano. Accadrà ne siamo certi, ma attendersi a breve di riprendere a filare sulla giusta rotta, con queste mezze-cartucce al timone, con le vele di una pubblica moralità sbrindellate, con una barca-istituzionale che a fatica riesce a galleggiare, sarebbe illudersi


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