Il Comitato Elba Sanità ha più volte rilevato che la più grave emergenza che grava sulla organizzazione sanitaria elbana sia a livello ospedaliero che a livello dei servizi sanitari ambulatoriali e territoriali, è l’endemica scarsità di personale. Una tale inadeguatezza si manifesta presentando diversi gradi di criticità nei singoli reparti e aree di intervento e rappresenta un filo rosso che traccia una realtà a tratti drammatica soprattutto a danno dei nostri cittadini utenti e dei nostri ospiti durante la stagione turistica. La scelta di organizzare la Struttura Aziendale dividendola in Dipartimenti così da avvantaggiare tutti i presidii, soprattutto quelli maggiormente periferici, che si possono avvalere così di un budget dedicato e di una rete di competenze specifiche tale da produrre capillare eccellenza, è condivisibile, ma una tale intenzione non dovrà rimanere per noi elbani solo un magnifico proposito. L’organizzazione dei servizi per intensità di cure potrà razionalizzare senza dubbio le prestazioni, aumentando l’efficienza nella cura delle patologie acute più gravi, eliminando ricoveri o prescrizioni diagnostiche improprie e restituendo al medico di medicina generale l’importante ruolo che gli compete come è stato definito nell’accordo firmato di recente, ma senza il supporto di personale altamente specializzato non otterrà lo scopo per cui è stato concepito. La creazione di strutture dedicate alle patologie croniche o terminali accompagnato dal rafforzamento dei servizi sanitari territoriali non dovrà rimanere solo una buona intenzione scritta in un documento cartaceo. Se non si risolve quindi rapidamente il problema del personale, il progetto Elba rimarrà ancora una volta solo un progetto, solo enunciazione di buoni propositi, solo vane giaculatorie; l’attuale ristrutturazione dei reparti con l’ampliamento e l’istituzione di alcune altre strutture diventeranno solo inutili cattedrali nel deserto. Esempio eclatante di quanto scriviamo è la situazione creatasi nel Reparto di Radiologia, un settore fondamentale dalla cui efficienza dipende la funzionalità di tutto l’ospedale per acuti e della diagnostica ambulatoriale. Il Primario del Reparto è stato nominato anche a capo di quello dell’Ospedale di Piombino; essendo la sua presenza all’Elba garantita solo per pochi giorni alla settimana, il reparto sarà privato di un importante ed immediato supporto al consulto medico collegiale. Un altro radiologo essendo in maternità mancherà per diverso tempo. Rimangono a sostenere il lavoro di tutta la struttura solo due medici e qualora uno dei due debba per motivi di salute o familiari assentarsi, possiamo immaginare a quale sorte sia destinato tutto il nostro servizio radiologico. Due medici devono sopportare da soli un carico di lavoro enorme ad evidente discapito della loro serenità professionale e in alcuni casi inevitabilmente della loro efficienza , minandone seriamente la dignità personale e professionale. Il supporto telematico è importante per diagnosi ottimali e ampiamente condivise, ma ovviamente non può mai essere sostitutivo della presenza dello specialista che effettua la diagnosi e ne da autorevole lettura. La presenza durante il weekend di medici radiologi provenienti da altre strutture continentali per consentire a chi è impegnato duramente tutta la settimana di riposare, è solo un rimedio tampone che deve essere di brevissimo periodo. Qualora il Responsabile del Dipartimento dei Servizi della nostra usl non provveda immediatamente a integrare stabilmente il numero dei radiologi in forza al nostro Reparto avrà fallito, già prima di incominciare ad operare, nel compito per cui è stato designato e avranno ragione coloro che affermano che l’organizzazione in dipartimenti con a capo dei “super primari” è una misura verticistica ed indirizzata solo a risparmiare risorse soprattutto a spese di quei cittadini che abitano in zone periferiche e altamente disagiate. Se viene più volte ribadito dal nostro Direttore generale che è difficoltoso reperire personale disposto a lavorare nei territori di sua competenza e tanto più all’Elba e che quelli che vi lavorano colgono qualsiasi occasione per andarsene, prima di tutto se ne deve domandare i motivi. La stessa diaspora si è verificata proprio per il nostro reparto radiologico con la scelta di due medici specialisti che avrebbero dovuto operare nel nostro nosocomio e che hanno accolto, invece, la chiamata di altre Asl toscane Secondo noi la ragione sta nella progressivo svuotamento di incentivi e di occasioni di crescita professionale soprattutto sulla nostra Isola senza che vengano consentite permanenze periodiche in altri ospedali a maggiore specializzazione con una reale osmosi di competenze con tutti i centri di eccellenza presenti su tutto il territorio sia aziendale che regionale, nonchè i costi esorbitanti per abitare all’Elba a cui anche le Amministrazioni comunali dovrebbero in qualche modo porre rimedio quanto meno nei primi periodi di permanenza. La riduzione e la razionalizzazione delle spese non deve essere la sola preoccupazione della Direzione, deve essere accompagnata dall’impegno ad organizzare la Sanità aziendale in funzione dell’efficienza in tutto il suo territorio allo scopo di assolvere pienamente al suo compito istituzionale che è quello di proteggere la salute dei nostri cittadini dovunque essi abitino.
ospedale laterale destra