In un lungo documento congiunto titolato "CONSIDERAZIONI E PROPOSTE PER LE POLITICHE COMPRENSORIALI, IL METODO DI GOVERNO E L’ASSETTO ISTITUZIONALE PER L’ISOLA D’ELBA" i rappresentanti del mondo dell'impresa e delle organizzazioni sindacali operanti all'Elba segnalano ai soggetti competenti i le proposte del mondo del lavoro per uscire da una crisi economica ormai del sistema-isola. Tra i punti sollevati centrale risulta la semplificazione quello dell'assetto istituzionale: "Riteniamo che l’assunzione di un progetto complessivo di sviluppo nella qualità attraverso un Accordo di Programma sostenga la opportunità di una revisione degli assetti istituzionali locali e possa indirizzare verso la soluzione del Comune Unico". Le Associazioni di Categoria e i Sindacati sottoscrittori del presente documento concordano sulla valutazione della situazione di crisi locale – dovuta sia a fattori generali che prettamente endogeni – e considerano che sia necessario mettersi a disposizione dell’intero territorio per la elaborazione in tempi rapidi di un progetto organico - che tenga insieme crescita e qualità - per la salvaguardia ed il rilancio del nostro tessuto sociale ed economico. Riteniamo che debbano essere individuati gli obiettivi strategici prioritari, in relazione ai quali elaborare piani, programmi e progetti che consentano di raggiungere risultati misurabili di sviluppo. Partiamo dalle tre cose che sicuramente abbiamo - il territorio, le imprese ed i lavoratori che vi operano - per incamminarci lungo il sentiero che deve portarci a perseguire l’obiettivo della qualità eccellente nelle cose che facciamo. All’Elba il territorio rappresenta un valore di per sé - con tutte le implicazioni culturali ed identitarie, nonché economiche, che questo comporta – con la necessità, tuttavia, di aggiornare valutazioni su un tessuto urbano e socio economico che non è statico. Proprio da questo ultimo punto di vista dobbiamo prendere atto del processo di progressiva omogeneizzazione degli interessi e dei bisogni dei soggetti della comunità locale, al di là di qualsivoglia petizione di identità municipale. Bisogni a cui si può dare risposta solo con servizi che rispondano a standard minimi di efficienza e di efficacia; interessi che possono trovare sintesi solo ponendo obiettivi chiari e selezionati di crescita. Pensiamo l’Elba non solo come una rete di realtà urbane, ma anche di funzioni complementari che in queste realtà si svolgono e che possono essere fatte convergere in un sistema che – ottimizzando le risorse – tende all’integrazione con lo scopo di dare soddisfazione a bisogni e ad interessi della comunità intera. A questa stregua i temi dei servizi e delle infrastrutture assumono una dimensione territoriale congrua: difesa e sviluppo dell’aeroporto, implementazione del sistema dei porti e della filiera della nautica, logistica delle persone e delle merci sull’Isola e tra Isola e continente, uso delle aree demaniali, valorizzazione integrata delle valenze storiche, paesaggistiche ed architettoniche, urbanistica conservativa del territorio, integrazione delle ICT, sono alcuni dei fattori necessari per la qualità e per la competitività dell’intera Isola, come una oramai improcrastinabile normativa a livello comprensoriale che consenta la riqualificazione dell’offerta alberghiera. D’altra parte, la qualificazione delle imprese esistenti in termini di processi e di prodotti e servizi, il recupero della competitività del comporto ricettivo ed alberghiero in particolare, la crescita e la integrazione delle competenze delle risorse umane, la sollecitazione di nuova impresa – sia essa locale o frutto della capacità rinnovata di attrarre investimenti esogeni – che dia corpo alla vocazione potenziale dell’Elba ad essere laboratorio di cose nuove, l’esplorazione delle possibilità offerte dalla integrazione di reti imprenditoriali e la promozione sui mercati sono obiettivi che possono essere oggetto di specifica progettazione e di canalizzazione di risorse. Sindacati ed Associazioni di Categoria richiedono intanto di adeguare il metodo di governo del territorio alla dimensione ed all’urgenza dei problemi prospettati. Questo significa per Sindacati ed Associazioni azione integrata e coordinata - che richiede anche sedi idonee - delle Istituzioni, delle Forze Politiche e Sociali. Lo strumento dell’Accordo di Programma può consentire di implementare le risposte organiche di sviluppo di cui abbisogniamo, con il protagonismo delle istituzioni locali, il sostegno della regione Toscana - che riteniamo indispensabile proprio per la particolare connotazione di più ampio respiro che questa presenza darebbe all’Accordo – e la disponibilità di sostegno delle forze sociali. Per verificare la possibilità di concordare l’Accordo di Programma (a partire dai temi già esplicitati dalle Categorie in occasione dell’incontro con la Giunta Regionale) chiediamo che venga convocata – come previsto dall’art. 34 del Testo Unico degli Enti Locali – una conferenza tra i rappresentanti di tutte le amministrazioni interessate. Chiediamo che una tale iniziativa parta dal territorio e che, proprio per questo, se ne facciano carico i Sindaci ed in particolare il Presidente della Conferenza dei Sindaci. La sorte dell’Unione dei Comuni è emblematica delle difficoltà della politica e delle istituzioni di dare consistenza al “Progetto Elba”. Riteniamo che l’assunzione di un progetto complessivo di sviluppo nella qualità attraverso un Accordo di Programma sostenga la opportunità di una revisione degli assetti istituzionali locali e possa indirizzare verso la soluzione del Comune Unico. A tale proposito, Associazioni di Categoria e Sindacati sostengono il valore democratico di una consultazione referendaria che, dopo un adeguato periodo di informazione, faccia emergere chiaramente gli orientamenti della popolazione elbana. La costituzione del Comitato per lo svolgimento del referendum ed il sostegno ad esso - di cui le Associazioni si sono fatte carico in autonomia - rappresentano per il territorio un passaggio di assunzione di responsabilità e di iniziativa locali che chiama ad un impegno diffuso i sostenitori di un assetto istituzionale rinnovato. In conclusione, politiche per il rilancio del sistema sociale ed economico, metodo di governo e assetto istituzionale devono rappresentare le facce diverse ma consustanziali di un ripensamento complessivo del modello di sviluppo elbano. La rilevanza dell’impegno consiglia di non escludere a priori la collaborazione di tutti i soggetti – istituzionali e non - che possono riconoscersi nel percorso prospettato. CNA CGIL CONFESERCENTI CISL CONFCOMMERCIO UIL COLDIRETTI ASSOCIAZIONE ALBERGATORI FAITA ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI
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