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Controcopertina: La pregiudiziale massonica

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 27 settembre 2003

Sembra che, finalmente, si sia messa in moto la farraginosa macchina del centrosinistra che ha almeno iniziato la discussione tra i partiti e i cosiddetti “nuovi soggetti” della politica portoferraiese in vista delle prossime scadenze elettorali. Un confronto che sembra positivamente avviato anche se si deve superare lo scoglio (ci dicono) di tempi e perfino di grammatiche comunicative diverse. Si è a lungo ragionato, ci hanno detto, intanto sull'agenda dei lavori e si è anche deciso che presto si affronteranno questioni quali la trasparenza e la moralità dei candidati (sindaco ma non solo) che ci pare francamente un decente partire. Siamo curiosi di sapere come si svilupperà la discussione su un punto ben presente nell'elaborazione de "l’Isola e la Città" (forse il più interessante dei “nuovi soggetti”). Ma ci torneremo successivamente, chiediamo ai nostri lettori di pazientare facendo un passo indietro, ad un'altra riunione alla quale abbiamo partecipato (piuttosto vivacemente), contestando la pochezza dell’iniziativa diessina degli ultimi mesi ed avendo un rapido battibecco con il presidente dell’associazione albergatori che non avevamo notato in sala e sul quale avevamo espresso un giudizio che confermiamo: un dirigente di uno spessore inadeguato per la categoria che rappresenta. Abbiamo nei giorni successivi saputo che la cosa aveva fatto sensazione oltremisura, ed era fonte di critiche nei nostri confronti (soprattutto da parte dei DS), forse per la gaffe, forse per l’intemperanza, forse per la brutalità (ma la nomea di azzoppacavalli ce l’abbiamo sempre avuta) più probabilmente per una domanda “sconveniente” posta all’Antonini medesimo, quella di riferirci se era stata accettata la sua iscrizione in Loggia. Torniamo a bomba: tra i forse un po’ drastici criteri che L’Isola e la città ha inserito nella sua configurazione dei candidati ci pare appunto quello della non appartenza e non contiguità dei candidati alle logge massoniche. Ci piacerebbe sapere se la discussione sulla questione creerà lo stesso imbarazzo del nostro improvvido intervento. E prima che qualche vergine dal candido manto si scateni, affermiamo che dei framassoni siedano tra i banchi della sinistra anche estrema non è affatto una novità (Nesi docet). Per fare un poco di storia ricordiamo che tra gli indipendenti eletti nelle fila del P.C.I. in consiglio comunale a Portoferraio negli anni ’60 c’era ad esempio Lorenzo Buchignani (persona aperta, colta ed intelligente) il cui nome successivamente dovevamo ritrovare negli elenchi di una loggia di Prato.. Orbene se qualcuno pensa che questo sia un attacco alla massoneria elbana in quanto tale, si sbaglia di grosso, personalmente siamo stati influenzati più da Voltaire e Russel che da Marx, ed il nostro rispetto per le altrui convinzioni filosofiche (laddove non si predichi la negazione della dignità delle filosofie altrui) è totale ed incondizionato. E pure analizzando il versante storico-politico si deve rilevare poi che la massoneria ha avuto un’importante ruolo nella storia del nostro Paese e dell’Isola d’Elba, contribuendo ad esempio a battere il clericalismo più oscurantista (quindi, indirettamente migliorando la Chiesa), affermando valori universali come la laicità e l’antifascismo, e gli “scambi” tra massoneria e sinistra sono stati all’Elba per decine di anni molto intensi. Studiando (minuziosamente) la vita dell’anarchico Pietro Gori all’Elba ci si accorge ad esempio che tutti gli “intellettuali” isolani che ruotavano intorno al Gori (preti inclusi) erano di formazione o militanza (si scuserà il termine profano)massonica. E per tornare a giorni direttamente vissuti aggiungiamo di aver conosciuto e personalmente avuto eccellenti rapporti con persone inequivocabilmente massoni. Quello che della massoneria, nazionale e locale non abbiamo mai digerito, e continueremo a non digerire, è che la “riservatezza” massonica è diventata troppo spesso un comodissimo paravento per costituire livelli decisionali extra (extra-istituzionali, extra-politici, extra-giudiziali) quando non dei veri e propri comitati d’affari, che con i concetti esoterici non avevano proprio nulla a che vedere. Ad esempio la contiguità (ed in qualche caso la sovrapponibilità) del partito socialista craxiano degli anni 80/90 con le logge elbane, ha fatto, a nostro modo di vedere più danni della grandine, seminando i germi di una “disinvoltura” amministrativa, di patti (almeno di non aggressione) tra diversi poteri ben rappresentati nelle logge, di pratiche clientelari e soprattutto di un abuso del territorio che a nostro parere è in linea di continuità con i guai che sta passando la nostra Isola in questi ultimi tempi. Quella filosofia del consumo territoriale fu spesso subita da un PCI-PDS più attento a mantenere il quadro unitario che a rappresentare i punti di vista, il sentire di chi si riconosceva nel partito. Fu un errore gravissimo, poiché il sonno della coscienza genera mostri, e nel caso di specie l’offensiva socialista (e massone) trovò pochissima resistenza, anche perché il massimo esponente degli amministratori di sinistra dell’ultimo trentennio del secolo, Giovanni Fratini, su altri fronti ottimo amministratore, aveva per suo conto convinzioni sull’urbanistica improntate alla massima liberalità (edificatoria). La sinistra morbida e comprensiva con i socialisti porta pesanti responsabilità sia su quell’orrendo caotico comparto che va sotto il nome di zona artigianale-industriale presto poi commerciale delle Antiche Saline che degli allucinanti quartieri-dormitorio senza servizio alcuno, senza collegamenti e serviti da un impianto viario demenziale creati tra il Brunello e la Casaccia. In quel contesto i “fratelli” furono quanto mai “muratori” ma anche geometri, imprenditori edili, architetti, urbanisti ed amministratori del settore. Chiaro che di tutto ciò occorre tenere conto, nel momento in cui si tenta una rifondazione della politica cittadina ed isolana, ed è pure comprensibile che a qualcuno sia venuto in mente a completamento, in ordine alla trasparenza, di porre la pregiudiziale massonica. Una pregiudiziale che però non sappiamo possa permettersi chi ha intenzione di sfondare nell’elettorato al centro, per catturare anche il voto moderato, come alcuni settori della Margherita ed alcuni settori diessini. La soluzione forse utopica sarebbe ovviamente che nelle logge elbane si continuassero pure i riti e le dotte dissertazioni teosofiche, ma che la vita delle amministrazioni, le assunzioni dei consulenti, le questioni finanziarie, la pianificazione urbanistica, la politica informativa di quest’isola, non fosse influenzata né tantomeno decisa in loggia. A quel punto non vedremmo il perché di una pregiudiziale, ma prima che ciò avvenga, tenuto conto di quello che è accaduto (e sta accadendo) all’Isola, non troveremmo scandaloso che qualcuno chieda ai futuri candidati del centrosinistra una dichiarazione d’onore di non appartenza alla massoneria.


piramide massone

piramide massone

pf falcone alto

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pf centro storico da falcone panorama 1

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