Caro presidente Berlusconi, è dal 1994 che sono attivista del suo partito anche con incarichi di consigliere comunale, mi sono sempre battuto affinché il centro destra ottenesse tanti voti, soprattutto voti provenienti dal mondo venatorio, in quanto i programmi elettorali promettevano modifiche migliorative alla Legge sulla caccia la n. 157/93 per adeguarla alle normative Europee, invece solo ora mi sono accorto, dopo aver letto sul quotidiano «Libero» la lettera che lei ha scritto agli ambientalisti sinistroidi, di essere stato un povero illuso. Quella sua lettera che fa emergere tutto l’odio verso la caccia ed i cacciatori, forse è stata scritta perché non si ricordava il suo programma elettorale o forse lo ha sottoscritto in mala fede. Evidentemente il comportamento denigratorio del ministro Brambilla con le quotidiane iniziative di violenta intolleranza ideologica verso i cittadini cacciatori lo hanno portato fuori strada, ma la cosa peggiore è che invece di assecondare il ministro doveva richiamarlo ad un comportamento più consono, in quanto un ministro deve essere rappresentante di tutto il popolo. Il ministro Brambilla è uscita fuori dai propri compiti, minacciando di chiudere la caccia e di modificare l’articolo 842 del codice civile, per cui è già stato vinto dagli amanti della caccia un referendum. On. Berlusconi ora è chiaro i cacciatori che hanno votato il centrodestra, si ritengono traditi, sentono sedotti e abbandonati, usati come carne da voto, lasciati in mano ad una minoranza settaria. Quindi il sottoscritto dopo ben sedici anni di militanza rifiuterà la tessera Pdl e aderirà al nuovo partito dei cacciatori «Caccia e ambiente».
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