Un progetto di sviluppo sostenibile dell’area cantieri per consolidare l’economia del capoluogo elbano: è quello che il cantiere Esaom, dopo un’intesa attività di riorganizzazione per contenere gli effetti della crisi, sta elaborando in questi mesi senza alcun ricorso a finanziamenti pubblici . Un piano di sviluppo portuale innovativo e dalla duplice finalità, che prevede la riorganizzazione e razionalizzazione dell’area destinata al cantiere, parallelamente allo sviluppo di un porto turistico, nel quale i posti barca non saranno venduti ma verranno invece gestiti direttamente dalla società, in modo da ottenere le commesse relative ai servizi e alle manutenzioni connesse alle imbarcazioni ormeggiate. “Il progetto – spiega Umberto Buzzoni, presidente della Esaom - prevede di riconvertire e razionalizzare parte delle aree del cantiere per lanciare il nuovo sviluppo. L’attività cantieristica si svilupperà nell’attuale cantiere principale di via Cacciò, che verrà ristrutturato e ammodernato anche tramite il recupero delle esistenti aree industriali da dismettere, il rifacimento dei piazzali e della palazzina della direzione aziendale, l'ampliamento della vasca di alaggio/varo e gli acquisti di nuovi ed adeguati mezzi di sollevamento. Tutti i necessari adeguamenti – precisa Buzzoni - saranno effettuati riducendo al minimo l’impatto paesaggistico, tenuto conto della compatibilità ambientale e del necessario approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili, mentre le costruzioni saranno realizzate con metodiche e tecniche di bioedilizia. Gli investimenti nel cantiere dovranno essere basati sulla sostenibilità che si otterrà con la realizzazione e cessione delle aree industriali riconvertite. Tutto l’utile sarà, quindi, interamente destinato alla riqualificazione industriale e allo sviluppo aziendale”. Il progetto avrà un'importante valenza occupazionale. Si calcola infatti che gli addetti a tempo pieno per la sola parte industriale e portuale aumenteranno a 21 unità ogni cento posti barca – che attualmente sono circa 300 e che a realizzazione conclusa saranno più del doppio – Senza considerare l’indotto artigianale e commerciale che può essere stimato in un ammontare poco inferiore a quello sopra citato. “In un momento di crisi come quello attuale – sottolinea Buzzoni - ed in particolar modo in un contesto insulare come il nostro (peraltro già carente di infrastrutture) dove tale crisi si amplifica enormemente incidendo con maggiore negatività sul tessuto economico e sociale elbano, le Istituzioni dovranno impegnarsi per far sì che i tempi della politica coincidano con quelli delle imprese e dell’economia reale”. Il progetto di sviluppo cantieristico e portuale pensato da Esaom, può rappresentare un importante contributo all’incremento del diporto nautico e del turismo elbano; un tale contributo è pensato inoltre per mitigare e migliorare il rapporto con l’ambiente: offrendo servizi al diportista si promuove la raccolta dei rifiuti prodotti. “La creazione di un porto turistico in zona cantieri – conclude il presidente dell’Esaom - permetterà inoltre la riqualificazione di una parte della baia e della città, che si è andata degradando nel tempo”.
varo yacht cantieri Esaom