Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtude e canoscenza….. Capisco che debba passare a nuttata a che l’inverno si presenta lungo, uggioso e noioso, ma vi pare davvero il caso di perdere tempo che potrebbe essere più utilmente utilizzato (ad esempio, per far saltare lo schema bipolare che sopravvive all’Elba come l’ultimo giapponese nella giungla e riprendere sul serio un po’ di iniziativa politica a tutto campo) con quel personaggio nerocrinito che porta il cognome italo-francese e quindi il diritto di essere chiamato Gambettà? E poi perchè tenete per voi le notizie e le intenzioni più gustose quali quella dell’introduzione della trota – in omaggio all’erede- nel fosso della Madonnina o l’idea di portare, il prossimo anno, una ampolla di acqua del Po negli storici lavatoi di Rio per mandare via il rosso residuo che qui resiste più stabilmente che altrove. O quella, scaturita dalla fervida mente dell’inventore della “porcata”, di un patto di consultazione permanente tra il Parlamento della Padania e gli amministratori isolani al fine di creare un primo schizzo di Stato Federale? O quella di spingere la famosa P.O.T.T.A. (Po, trasporti, transiti, alternativi), una società di chiattoni, a rilevare la Toremar con un blitz Tremonti- Matteoli? Sogni? Ed allora vorrò vedervi nel dolore più acuto quando il Capo sbarcherà all’Elba sorretto dalla solita trota e si recherà in Duomo per il rituale Te Deum e lo sentiremo pronunciare le fatidiche parole: Elbani, voi che ce lo avete poco duro (il cervello) rallegratevi: da oggi siete la sentinella avanzata della Padania. Statene fieri. Pino Lucchesi "Sorretto da una Trota" non è affatto male e richiama alla mente il "fa' sta' ritto un polpo" di simoniana cavese memoria; noto caro Pino che il tempo che scorre non ha scalfito la tua immaginificità e me ne rallegro molto, vuol dire che stai "invecchiando bene", badando a mantenere in efficienza e produttività più che i bulbi piliferi craniali quello che immediatamente sotto alberga. Mi è tornato in mente a tal proposito che Patrizia qualche anno fa, notando che per puro bagaglio cromosomico tendevo a mantenere oltre logica misura temporale il colore originario del crine, usava ripetermi: "Speriamo che ti aumentino presto i capelli grigi, sennò fai la figura di quelli che se li tingono!" Però è anche vero che siamo stati un po' stronzi entrambi: io a notare la troppo corvina criniera del capo-legaiolo toscano (cresciuto in Brasile dove ha scoperto (sic!) il federalismo) e tu a girare il coltello nella piaga. Povero gambettà, magari è stato qualche "consulente all'immagine" a suggerirgli quella spruzzata di nero di polpo in capo; gli hanno detto forse che bisognava apparire più giovane, che l'anziano non fa audience, non è fico, magari gli hanno fatto i luminosi esempi di chi si è sottoposto ad infinite torture pur di dimostrare dieci anni di meno, e grattando il Viagra sui maccheroni (come cantava un comico tedesco qualche giorno fa) pur di mantenere la fama di primo piporitto del reame, alla stessa età in cui l'indimenticabile Gonni, incorniciato dalla nuvola candida dei suoi capelli, diceva ad una signora di lui assai più giovane: "Se me la dai mi fai un favore, se non me la dai me ne fai due" Povero gambettà che doveva fare si è adeguato. Non disperare Pino, prima o poi, magari da vegliardi, ci riuscirà di tornare a vivere in un paese normale dove le cose serie sono cose serie e le favate sono favate.
bulbo pilifero