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Peria: Le polemichette a mezzo stampa dopo l'incontro con la Regione

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 17 novembre 2010

Credo che per l’Elba questo sia il momento della serietà e della responsabilità istituzionale. Il tentativo di inquadrare la visita della Giunta Regionale come una sorta di passerella politica, nella quale si è cercato di condizionare le scelte del territorio, è privo di ogni fondamento. Il Presidente Rossi è venuto sull’Isola per dare una mano, in un momento di grave crisi per il tessuto sociale ed economico e ci ha chiesto un progetto per il nostro rilancio, un progetto inevitabilmente unitario. Non si può scaricare su di lui l’incapacità di otto comuni di esprimere una visione univoca, tra l’altro usando frasi al limite della scorrettezza e dell’incidente istituzionale. I punti su cui si può costruire l’accordo esistono: - tutti riteniamo che l’Unione di Comuni debba essere rilanciata ad otto, con una ripartenza responsabile e graduale, che non bruci le tappe, per non creare danni sovrapponibili a quelli già esistenti. I comuni di centro destra chiedono di avere per le gestioni associate un ambito ottimale inferiore a diecimila abitanti: mi sembra di avere sostenuto questa ipotesi davanti alla Giunta Regionale. I comuni di centro destra non vogliono Portoferraio dentro gestioni associate fondamentali: sono pronto ad ingoiare anche questo rospo, per sostenere il progetto complessivo. Ma se poi i comuni di centro destra non sono d’accordo neanche su come unirsi tra di loro, per favore non scarichino sugli altri i loro problemi. Si faccia il possibile, come si può. Altro punto fondamentale: Enrico Rossi non ha affatto imposto il comune unico come percorso obbligato. Nessuno costringe chi non vuole a stare su questa ipotesi, ma non si può neanche impedire al Sindaco di Portoferraio, a quello di Rio Elba e, mi è sembrato a quello di Capoliveri, di lottare per mandare a casa l’assetto istituzionale più inefficiente, inconcludente e bizantino di tutti i tempi. Da sindaco mi sento di dire che soprattutto nei momenti di difficoltà ci vuole qualcuno che decida, ma mi sento anche di dire che in questo momento all’Elba non decide nessuno e nessuno rappresenta in maniera univoca le ragioni del nostro territorio. Questo è un danno gigantesco; - tutti vogliamo che ci sia un sostegno al mondo dell’impresa in difficoltà. Mi permetterei di aggiungere che il sostegno serve anche alle famiglie che non arrivano alla fine del mese. La Regione è disponibile a dare una mano. Costruiamo un accordo di programma, a cui partecipano anche le associazioni di categoria ed i sindacati, con il quale individuiamo priorità ed obiettivi. Ritengo che linee di finanziamento agevolato, contributi per l’avvio di imprese costituite da giovani e donne, sostegno all’agricoltura che sta provando a rinascere, sostegno alla riqualificazione delle attività alberghiere e ricettive in genere, lancio di nuove aziende nel campo delle energie rinnovabili e dell’innovazione tecnologica, difesa dell’impresa artigiana locale potrebbero essere le linee guida. Ognuno dia poi il suo contributo per migliorarle o implementarle; - tutti vogliamo più infrastrutture e servizi. Io farei cinque cose: chiuderei la messa a norma e ristrutturazione dell’aereoporto di Campo e cercherei di ottenere la continuità territoriale non solo per il 2010, lavorerei su un sistema elbano organizzato e strutturato di porti pubblici e nautica sostenibile, investirei pesantemente sulle strade di maggiore comunicazione fra i comuni, creerei una piattaforma logistica che alleggerisca il carico dei veicoli sulla viabilità, razionalizzerei l’inefficiente trasporto pubblico locale. Si possono mettere questi cinque punti nell’accordo di programma? - tutti vogliamo più sociale. Nuove case popolari, un progetto Elba per la sanità veramente legato ai bisogni del territorio, formazione per i giovani e sostegno sociale alle famiglie potrebbero essere le linee guida di un progetto comune da inserire nell’accordo di programma. Ci sono poi gli aspetti che ci dividono. C’è chi non vuole il Parco Nazionale nell’accordo. A mio avviso è un gravissimo errore. Vogliamo la sentieristica efficiente? Vogliamo politiche serie di contrasto alla proliferazione di cinghiali e mufloni? Vogliamo il sostegno anche nelle aree del Parco all’agricoltura di qualità e persino familiare per l’autoproduzione? Vogliamo la promozione anche a fini turistici dell’ambiente? Servono soldi e bisogna che il Parco sia al nostro fianco nel chiederli e nell’usarli a vantaggio del territorio. Troppo facile fare le polemichette sulla stampa. Cari colleghi, volete un Parco vicino ai nostri bisogni? Coinvolgetelo, tenetelo dentro il meccanismo istituzionale, contribuite alla sua gestione. Presidente della Comunità del Parco: per favore, la convochi e la faccia lavorare sul piano di sviluppo economico e sociale. C’è la questione poi delle seconde case e del raddoppio della popolazione. A Portoferraio un modello basato sulle seconde case non lo vogliamo. C’è qualcuno che lo vuole? Se lo giochi sui tavoli istituzionali necessari, ma non ci chieda laicamente di sostenerlo e non pretenda che sia un pezzo dell’accordo di programma. Sul raddoppio della popolazione non mi esprimo, perché non so come si stabiliscano a tavolino i flussi demografici e quindi non sono preparato. Nella mattinata odierna ho ricevuto una telefonata del Presidente Rossi, che mi è sembrato molto amareggiato per alcune dichiarazioni lette sulla stampa, ma comunque molto disponibile anche a ritornare sul territorio a discutere nel merito. Se si vuole veramente bene all’Elba, credo sia necessario fermare l’orchestra e provare a salvare la nave.


rossi peria sanità

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