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Giovanni Fratini: Bosi come mediatore è troppo partigiano

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 18 novembre 2010

Caro Bosi, avevi indossato giorni fa la veste di “mediatore” nell’intento, che mi è parso sincero, di avviare un dialogo proficuo tra gli 8 Sindaci e consentire così all’Elba di poter rivendicare una maggiore attenzione da parte del Governo regionale e di quello nazionale. Dopo la prima riunione della Conferenza dei Sindaci a Rio Marina, il 30 ottobre, tu stesso avevi dichiarato di essere fiducioso sulla volontà comune di aprire una fase nuova nei rapporti tra le Amministrazioni comunali caratterizzata da una maggiore sintonia, da una sincera disponibilità al dialogo e alla collaborazione. Leggo invece, con amarezza e delusione, il tuo commento all’incontro degli Amministratori e delle Associazioni economiche con il Presidente e gli Assessori regionali, al quale peraltro avresti dovuto fare in modo di partecipare dopo aver con insistenza conclamato ai quattro venti, durante la scorsa stagione estiva, la necessità di aprire una “vertenza” con il Governo fiorentino e quello romano. Scrivi che dalla Regione (perché non anche dallo Stato?) “L’Elba ha diritto ad un aiuto economico” e che “la popolazione ed in particolare i giovani attendono risposte concrete”. Ma quale aiuto? In che misura e per che cosa? Delle esigenze della popolazione e dei giovani non hanno forse il dovere di preoccuparsi, per primi, i loro Sindaci cercando anzitutto di comprenderle e quindi di compiere scelte che siano giuste e adeguate; e non da soli, ma tutti insieme? Le difficoltà delle imprese, le attese degli elbani, le delusioni e le speranze delle giovani generazioni non cambiano a seconda del Comune di residenza; sono le stesse in tutte le realtà comunali; a Rio Marina, come a Portoferraio; a Marciana come a Porto Azzurro. Certo che sono necessari gli aiuti regionali, statali e anche comunitari, ma se le Istituzioni locali non riescono ad avere idee chiare e a presentare unitariamente programmi e progetti che indichino efficaci soluzioni per uscire dalla crisi e per ridare fiducia, rischiamo solo di portare avanti vuote rivendicazioni; di sbandierare inutili slogans. Quanto alla pretesa imposizione del Comune unico da parte della Regione, guarda che le cose non stanno proprio così. Ti hanno riferito male. Il Presidente Rossi ha semplicemente affermato che la Regione è disponibile a considerare le nostre criticità e a darci una mano per risolverle anche trovando gli incentivi economici necessari, ma ci ha chiesto di parlare con una sola voce, di essere uniti e non più “litigiosi” come lo siamo da un po’ di tempo a questa parte. Il Vice Presidente del Consiglio regionale Giuliano Fedeli ha proposto la creazione di un Ufficio regionale per l’Arcipelago toscano, una sorta di “punto di ascolto” che dovrebbe aiutarci a trovare rapidamente i canali giusti, i contatti istituzionali e burocratici utili per ottenere risposte. Che facciamo, ci andiamo in ordine sparso in quell’Ufficio? Ognuno con il suo “numerino” come al supermercato? o non è più saggio presentarci con una sola volontà e con idee, proposte di soluzione ed anche certamente “rivendicazioni” comuni che abbiano come obiettivo il benessere e la crescita della nostra gente.? Ma essere uniti vuol dire, nell’immediato, almeno rimettere in piedi un Ente sovracomunale, una rinnovata Unione partecipata questa volta, e con convinzione, da tutti i Comuni. La semplificazione istituzionale, caro Bosi, con l’Unione degli 8 campanili oggi o, un domani, con il Comune unico, se gli elbani lo vorranno perché la Regione non può imporre nulla, è una strada ormai obbligata. Proprio se ci proponiamo di amministrare bene non una parte, ma tutta l’isola. Leggiti, in proposito, il documento che le categorie economiche hanno presentato alla Giunta regionale. C’è un forte richiamo all’unità delle Istituzioni e l’impegno esplicito a dar vita ad un Comitato per lo svolgimento di un referendum sulla creazione o meno di una sola Amministrazione comunale. Altro che ricatti o imposizioni della Regione! In ultimo, lasciamelo dire, potevi risparmiarti, in questo momento in cui, come tu stesso dici, è stato avviato “un tavolo di tutti gli Enti locali…. per scrivere autonomamente i principali tratti dell’Elba del futuro”, quelle infelicissime parole sui Sindaci (è facile intuire quali!) che sarebbero disposti a barattare l’autonomia locale con il “colonialismo regionale”! Mi auguro che tu le abbia pensate e scritte in un attimo, diciamo, di “smarrimento”, senza riflettere. Perché ammetterai che fortemente stridono con il ruolo di “mediatore” che mi sembrava tu avessi voluto assumere con sincero impegno. Polemiche pretestuose, accuse assurde nei confronti di chi ha idee che non sempre coincidono con le tue, rischiano di farci andare poco lontano. Anzi non ci portano da nessuna parte. Un cordiale saluto


Elba Mappa 350

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