Il Comitato Elba Sanità dopo la conferenza stampa dell’Assessore regionale alla Sanità Dott.ssa Scaramuccia e la Direttrice Generale usl 6 Dott.ssa Calamai che ha preceduto la riunione della Conferenza dei Sindaci, ritiene di dover rispondere ad alcune loro esternazioni, come ha già fatto in parte un suo Rappresentante nell’intervista rilasciata subito dopo a TeleTirreno Elba. La loro dichiarazione che la nuova Area materno-infantile sia un “ fiore all’occhiello” è tutta da dimostrare; a noi sembra un fiore già prematuramente sfiorito. Un giudizio solo estetico ovviamente non basta a fornire al nuovo reparto una patente di efficienza operativa che, se pur da verificare con il tempo, ma non vogliamo certamente che la verifica sia fatta sulla pelle dei degenti, da subito ha già mostrato le sue carenze: spazi ristrettissimi sia nell’area pediatrica che in quella di ostetricia, contiguità pericolosa per tutti, soprattutto per i nostri piccoli o piccolissimi pazienti di neonatologia, penuria di operatori soprattutto di notte; non ultima la mancanza di riscaldamento sia termico che per l’acqua che costringe gli operatori ad ovviare con mezzi di fortuna. Questo non è ammissibile in qualunque reparto, figuriamoci in quello che deve salvaguardare la salute dei bimbi o dei neonati! Noi rinnoviamo il nostro suggerimento di ampliare l’Area, trasferendo nel corridoio di fronte uno dei due reparti e garantendo da subito la perfetta efficienza. La Dott.ssa Calamai, pur non nominando il Comitato direttamente, ha tacciato coloro che esprimono giudizi negativi sulla sanità elbana solo dei filosofi che esprimono opinioni non aderenti alla realtà dei numeri e ai bisogni dell’utenza che l’Azienda viceversa ben conosce. Questo è un parere alquanto azzardato in quanto il Comitato, prima di pronunciarsi sulle numerose criticità della servizio sanitario all’Elba, ha sempre ascoltato con attenzione sia il parere degli operatori sanitari necessariamente anonimi che le segnalazioni non proprio confortanti degli utenti. A proposito della necessaria anonimità vogliamo denunciare una anomalia che ci sembra di grande rilevanza. La clausola contrattuale per cui ai dipendenti dell’Azienda è interdetto il diritto di esprimere giudizi negativi nei suoi confronti formulati pubblicamente, che siano ovviamente motivati e circostanziati e scevri da qualsiasi intenzione semplicemente calunniosa, a noi pare contraria ai dettami essenziali della nostra Costituzione nonché ad un qualsiasi principio di democrazia e quindi meritevole di una revisione che garantisca sia la dignità dei dipendenti sia il rispetto per il lavoro della Direzione Aziendale. La stessa Direttrice Generale ha accusato coloro di parlano male della sanità elbana di compiere un operazione di screditamento con un possibile effetto di ritorno nei confronti della stessa utenza che potrebbe disertare le strutture elbane per mancanza di fiducia e per questo, a causa dell’esiguo numero di interventi sanitari residui, destinare le stesse alla possibile minore efficienza o addirittura alla chiusura. Questa sottile accusa e velato ricatto è inaccettabile; tutte le nostre iniziative sono indirizzate solo al miglioramento delle condizioni del nostro servizio sanitario, riconoscendo anche le eccellenze che sono per la maggior parte riconducibili al nostro straordinario personale medico ed infermieristico sacrificato come non mai dalla mancanza e dall’insufficienza delle strutture nonché dalla persistente carenza nel loro numero. A proposito dell’ ipotesi ventilata dal Ministro della Sanità di chiudere i punti nascita con meno di 500 eventi l’anno per giustificati motivi di sicurezza, sicuramente inattuabile in territori insulari come il nostro, oggetto per di più di particolare attenzione nel documento di programmazione sanitaria nazionale, prendiamo atto con piacere della proposta della Dott.ssa Scaramuccia, in accordo con la Direzione Aziendale e la Conferenza dei Sindaci, di attuare una osmosi del personale tra i diversi reparti di ostetricia presenti sul territorio di competenza della Azienda usl6, così da permettere a tutto il personale una crescita professionale uniforme, in armonia con le esigenze di tutto il comprensorio e prevenire, così, qualsiasi provvedimento restrittivo. E’ una proposta che il Comitato aveva già da tempo avanzato in condivisione con altre nostre Amministrazioni comunali anche per altri reparti o settori di intervento come quello delicatissimo della rianimazione d’urgenza. Crediamo che sia indubbiamente produttivo di migliori risultati se si riuscirà ad instaurare un clima di collaborazione e di ascolto tra le diverse componenti responsabili della salute pubblica locale e del governo della sanità, nonché nei confronti di tutte quei cittadini che impiegano il proprio tempo, sacrificando anche altri interessi, nel tentativo, certamente generoso, di migliorare le condizioni di vita a favore di tutti.
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