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Piccole grandi metafore: ovvero, delle urla e del silenzio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 16 novembre 2010

La natura umana è meravigliosa, dopo tutto, e ricca di contraddizioni altrettanto meravigliose che la rendono appetibile per analisi e commenti. Mi ha stimolato questa riflessione, di per sé banale, me ne rendo conto, l’articolo del Signor “lettera firmata” appena letto su TENews. Ma come, mi domando, Egli (anzi, Essa, trattandosi di una lettera) si lancia in una virtuosa reprimenda (sulla quale, per inciso, concordo pienamente) contro anonimati, pseudonimi e “nomi di penna”, per poi firmarsi “Lettera firmata” ? Decido di optare per il refuso e di chiuderla qui senza pormi altre domande. Anche perché, cerco di convincermi, deve trattarsi certamente di persona al di sopra di tutte le parti in grado di ergersi a giudice difensore e, contemporaneamente, a giudice accusatore di qualsivoglia parte politica, a scelta ed indifferentemente. Caro Signor “lettera firmata”, conosco molto bene e da lungo tempo Andrea Ciumei per essere certo che non abbia bisogno di avvocati difensori, tanto è fiero della sua politica silenziosa, “muscolosa” e poco affine, per me e per quanto ho avuto modo di dirgli direttamente, ai principi di partecipazione e rappresentatività . Conosco molto bene anche la “Sinistra”, o forse meglio le richiamate “Sinistre”, per essere certo che non abbiano bisogno di ulteriori pubblici ministeri (rispetto a quelli che già vantano al loro interno), tanto sono fiere delle proprie preziose, strategiche e “vincenti” differenziazioni (verso le quali nutro il massimo rispetto culturale, sia chiaro). In ambedue i casi, lo confesso, mi troverei in grande difficoltà ad analizzare coerenze, contenuti, metodi ed efficacia dell’azione di governo/opposizione: in questo, del resto, l’Elba e Marciana Marina rappresentano un fedele campione (spero non per scimmiottamento) della realtà nazionale ed è forse questo che giustifica gli spontanei e frequenti riferimenti sia a Berlusconi che all’ opposizione parlamentare. Caro Signor “lettera firmata”, ora la stupirò : ebbene sì, la democrazia URLA ! Anzi, la democrazia DEVE URLARE, comunque e dovunque voglia farlo (né io né Lei potremmo certo vincolarla) . Guai, quando la democrazia è silente : vorrebbe significare che dorme o, peggio, che è morta, come la storia ci ha purtroppo insegnato e continua ad insegnarci. Le urla della democrazia non vogliono e non devono significare “dileggi” o “massacri” né ricerche pruriginose fini a se stesse. Le urla della democrazia, quando si vogliono sentire, rappresentano desiderio di partecipare, di capire, di sentirsi responsabili del proprio futuro, di non essere spettatori passivi di gestioni pseudo padronali di risorse pubbliche, di vivere nella condivisione di valori etici e morali e nella solidarietà. Quando la democrazia urla, significa, per fortuna, questo. Quando la democrazia urla, abbastanza spesso anche in modo sgangherato, lo riconosco, temo che voglia significare disperazione quasi impotente perché, evidentemente, sono venuti a mancare i valori, la partecipazione, la trasparenza, la condivisione di obiettivi, ……… i principi fondanti della democrazia stessa. A Marciana Marina il volume è alto ? Forse varrebbe la pena di interrogarsi, tutti, con un po’ di umiltà, sul perché. Il volume alto da solo non basta ? Sono d’accordo.


urlo ansia dolore

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