Dopo la partecipazione alla riunione con la Regione Toscana, nel corso della quale è stato presentato un documento unico da parte delle Associazioni di categoria, che francamente mi sembra sia stato poco ascoltato da alcune amministrazioni e soggetti politici locali, desidero specificare dei passaggi che avrebbero dovuto provocare delle riflessioni diverse da quelle che leggo sulla stampa locale. La CNA, per conto suo, ha voluto marcare quanto sia indispensabile che l’iniziativa tesa a portare nuovo sviluppo e un rinnovato rilancio dell’economia non possa che partire da tutto il tessuto economico e sociale del territorio, coscienti che la politica del chiedere sempre e solo aiuto non sia più praticabile. Per poter perseguire questo tipo di iniziativa è necessario che le istituzioni facciano la loro parte; a cominciare proprio da quelle amministrazioni locali che fino ad ora non hanno fatto propria la mentalità della gestione e della programmazione comprensoriali, con gravi conseguenze negative per le comunità amministrate. Inoltre abbiamo voluto indicare ai livelli amministrativi superiori - per prima alla Regione Toscana, ma in maniera altrettanto forte alla Provincia di Livorno - che il rapporto con il territorio dell’Arcipelago deve essere reimpostato in modo da connettere progettualità – innanzitutto proveniente dal territorio - e risorse, che riteniamo reperibili nell’ambito di un processo unitario che coinvolga tutti i livelli istituzionali. La fattibilità di un accordo di programma per l’Elba, da questo punto di vista, deve essere verificata velocemente. I sindaci sono disponibili ad assicurare la conclusione di un accordo di programma? Abbiamo inoltre elencato vari punti di proposta che saranno a breve approfonditi nei dettagli e proposti ai vari livelli amministrativi. Abbiamo individuato, e non da ora, nella semplificazione istituzionale un mezzo che può aiutarci ad uscire da una situazione di blocco dello sviluppo territoriale, e non a caso l’abbiamo collocato al primo punto del documento comune, con il quale ci siamo pubblicamente impegnati ad essere promotori del comitato per lo svolgimento del referendum sulla istituzione del comune unico. Noi siamo rispettosi di qualsiasi opinione su qualsiasi punto di discussione, e siamo chiaramente aperti al confronto con chiunque, ma rigettiamo l’intento di far passare la proposta del comune unico come qualcosa calato dall’alto. Sottolineiamo, invece, che l’istituzione del comune unico è un’esigenza che proviene dal tessuto produttivo e sociale di questo territorio. Il tentativo di mettere a punto un progetto per l’Elba che si rifaccia ad una logica distrettuale chiede anche un aggiornamento istituzionale in grado di rappresentarlo. Proprio per questa considerazione riteniamo che quanto richiesto e proposto dalle Associazioni non debba essere oggetto di strumentalizzazione politica per obiettivi di parte e di breve respiro.
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