Ho letto con stupore due interventi della Lega Nord sulla questione del Comune unico riproposta in questi giorni dal Presidente della Regione Rossi e sulla paventata chiusura del punto nascita nell’ospedale di Portoferraio. L’europarlamentare e Segretario regionale della Lega Claudio Morganti ci fa sapere, innanzi tutto, che il suo partito ha “già testato le posizioni degli elbani “ sul Comune unico. Come e quando lo abbia fatto e quali siano stati gli esiti della “diagnosi” leghista sulla volontà degli elbani non ci ha fatto grazia di dircelo. Si è poi rivolto con tono imperioso al Presidente, anzi al “monarca” Rossi per diffidarlo a non decidere al posto dei cittadini direttamente interessati. La Lega non tollera “imposizioni dall’alto”. Solo agli elbani spetta il diritto di scegliere in piena libertà. Mi fa piacere che in Toscana ci sia un Alberto da Giussano pronto ad immolarsi per difendere la nostra libertà. Ma ero presente all’incontro di venerdì mattina e non ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte ad un autoritario monarca. Non ha detto che se non ci pensano gli elbani a farlo il Comune unico, ci penserà lui. Il “ghe pensi mi” per ora l’ho sentito solo sulle labbra di un noto Cavaliere di cui la Lega è sempre stata fedelissimo scudiero. L’onorevole europarlamentare Morganti, forse perché troppo occupato dagli affari europei, ha poi dimenticato ( non oso pensare che lo abbia fatto scientemente per il gusto della polemica ) che in Toscana esiste una legge, la n°62 del 2007, che dà la possibilità ai cittadini – elettori di promuovere l’iniziativa per la fusione dei Comuni, con la costituzione di un Comitato referendario e con la raccolta di almeno 5.000 firme per la presentazione di un apposito disegno di legge. La medesima legge regionale “impone” , questa volta davvero, che siano i cittadini- elettori a pronunciarsi, con un referendum, sulla sorte delle loro Amministrazioni. L’altro intervento che mi ha “inebriato” è stato quello del Consigliere regionale Gian Luca Lazzeri che se la prende con l’Assessore regionale alla Sanità Scaramuccia, annunciando, baldanzoso, che la Lega si batterà “ affinché i vari punti nascita a rischio, dislocati sul territorio, ( se non sul territorio dove possono essere dislocati, sulle nuvole?) non vengano chiusi”. Anche in questo caso però ho notato una dimenticanza. Se c’è all’orizzonte una minaccia seria di chiusura del punto nascita all’Elba, questa non viene dalla Regione, ma dal Governo del solito Cavaliere. Non ha detto il Nostro che il Ministro della sanità Ferruccio Fazio, intervenendo ad un congresso della Società italiana di pediatria, ha dato notizia di una direttiva ministeriale che stabilirà la soppressione dei punti/nascita che non raggiungono i 1.000 parti l’anno. E al Governo di Roma c’è la Lega, in una posizione di forza. Sono un po’ labili di memoria o per lo meno distratti questi autorevoli rappresentanti della Lega Toscana!
fratini