Una nota regionale decisamente stonata nel concerto dell'assessore alla sanità sulle scene insulari: quella relativa alla permanenza di un punto nascite all'Elba dove vedono la luce assai meno dei 500 neonati annui che secondo gli indirizzi ministeriali dovrebbero essere la quota minima per il mantenimento di una struttura funzionale. Interrogata a tal proposito da una collega del Tirreno l'assessore ha risposto che avrebbe affrontato la questione coi sindaci dell'Elba. Incalzata dalla stessa Landucci ad assumere una posizione meno generica, tenuto conto di quanto la questione è vissuta in maniera allarmante dalla popolazione elbana, la titolare della delega alle politiche sanitarie della regione si è limitata a dire "Faremo il possibile per non far chiudere il servizio all'Elba" Ci auguriamo che ai Sindaci, che probabilmente il problema lo hanno riposto siano date risposte meno evasive, perchè sul loro diritto a far nascere i figli all'Isola non crediamo che le donne elbane in primis e gli elbani in generale intendano transigere. E a proposito di risposte stiamo ancora attendendo dalla USL 6 un giudizio e/o uno straccio di presa di posizione sullo sgradevolissimo episodio del malato in trasferimento a Livorno rifiutato da Moby e trasportato solo ore dopo dalla Toremar. Poiché il fatto è stato segnalato da Florio Pacini dell'I.d.V. ma la richiesta l'abbiamo formulata noi, continuando il silenzio lasceremo il giudizio alle (poche) migliaia di persone che leggono quotidianamente Elbareport, che secondo noi avrebbero il piacere di essere informate.
daniela scaramuccia