Si è dibattuto parecchio in questi ultimi tempi, non solo sui quotidiani,ma anche nei bar e per la strada ,da semplici cittadini interessati al futuro di Marciana Marina , sulla questione della trasformazione dell'albergo Saint-Claire. La gente si domanda per quale motivo l'Amministrazione comunale, prima quella di Martini e poi quella di Ciumei non ha operato con gli strumenti urbanistici a propria disposizione per respingere i desideri speculativi dei proprietari dell'albergo. Tanto più che ad oggi nessuna delle garanzie date per la prima trasformazione in R.T.A. (residenza turistico alberghiera) è stata realizzata (si diceva all’epoca ..la trasformazione dell'albergo in R.T.A con la creazione e il miglioramento dei servizi collegati che avrebbero mantenuto anche i posti di lavoro che si andavano perdendo). Il cittadino si domanda il perchè si permettono tali scempi nel nostro territorio, perché si fanno tali errori, senza una programmazione di indirizzo, senza una previsione di cosa diverrà la recettività alberghiera a Marciana Marina, considerando inoltre che tale intervento può diventare un precedente pericoloso, che potrebbe essere imitato da parte di altri. Cerchiamo di immaginarci cosa succederebbe se altre strutture alberghiere pensassero di fare la stessa operazione. Se si è concesso ad uno….. Saremmo curiosi davvero di sapere cosa pensa la nostra Amministrazione Comunale e soprattutto cosa farà ora dopo l’adozione di questo piano di recupero. Riteniamo che a questo punto sia doveroso, da parte del Sindaco Ciumei, dare una risposta pubblica alla comunità per quanto riguarda la trasformazione del Saint-Claire, cercando di spiegare quale sarà l’atteggiamento dell’amministrazione nell’iter che ci porterà alla definitiva approvazione, se questa avverrà e a quali condizioni e garanzie …di pubblica utilità . Sarebbe davvero utile che quando si prendono decisioni come queste (troppo importanti per piccole comunità come la nostra) si potesse fare una discussione seria e serena in consiglio comunale , istituendo una commissione urbanistica e soprattutto coinvolgendo operatori di settore e cittadinanza. È proprio vero, “al peggio” non c’è mai fine.
Saint Claire