CERBOLI - Vendesi isolotto panoramico E’ di nuovo in vendita l’isola di Cerboli, nel Comune di Rio nell’Elba, 0,04 chilometri quadrati di roccia, macchia mediterranea, lucertole e uccelli marini spersi nel Canale di Piombino, a meno di 8 chilometri dall'Elba. L'isolotto calcareo è diventato famoso grazie ad un dossier di LEGAMBIENTE ed Italia Nostra (in linea su www.joinelba.it e www.elbareport.it) che denunciarono uno strano intreccio di affari e scatole cinesi che portavano alla nuova proprietà di Cerboli dopo che lo scoglio era stato venduto dagli eredi dello scrittore Carlo Cassola. In quel Dossier, ripreso con dovizia di particolari dalla stampa nazionale, si incontravano costruttori edili, progettisti, politici, funzionari dello Stato, ma anche una persona che sembra implicata in fatti di camorra e con gravissimi precedenti penali, che oggi ritroviamo quasi tutti nello scandalo edilizio-amministrativo che sta sconvolgendo l’Elba. Quest’estate, poco prima dello scatenarsi della bufera giudiziaria, l’isola di Cerboli è stata messa in vendita presso l'agenzia Gabetti di Portoferraio, sembra per una cifra di circa 10 miliardi di vecchie lire. Eppure l’acquisto dell’isolotto roccioso non sembra più così vantaggioso: Cerboli è nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che, a quanto si sa, intende vincolarla come Riserva Integrale, il Piano Strutturale di Rio nell’Elba conferma l’assoluta inedificabilità, l’isola, per l’enorme valore naturalistico che ricopre, è Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale per la direttiva Habitat dell’Unione Europea. Perchè la Simtex Management Limited - misteriosa società probabilmente con sede nella City di Londra, il culmine delle scatole cinesi che hanno coperto la proprietà al momento dell'acquisto di Cerboli nel 2000 - dopo aver fatto spergiurare vari personaggi che appaiono nel groviglio di società attive ed inattive che nessuno voleva speculare su Cerboli (ricordiamo anche il tentativo di verniciare l’operazione come ambientalista attraverso la presentazione di un progetto Life 2003), oggi mette in vendita un isolotto incostruibile ad una cifra enorme se confrontata con il prezzo che il Ministro Tremonti indica per isole e beni dell’Arcipelago Toscano ben più estesi, ed appetibili? Cerboli è ancora oggetto di troppe strane attenzioni, LEGAMBIENTE invita il Parco Nazionale ed il Comune di Rio nell’Elba a vigilare, a riaffermare i vincoli e ad impedire ogni vendita ulteriore e possibili colpo di mano. CAPOLIVERI - Vendesi abusi insanabili Negli Avvisi Giudiziari del Tribunale di Livorno (pubblicati da IL TIRRENO del 20 settembre 2003 – vedi allegato) appare uno strano annuncio d’asta per il giorno 25 Novembre 2003, ore 11,00. Il Tribunale, in seguito ad un fallimento ed a beneficio della Cassa di Risparmi di Livorno, annuncia la vendita a pubblico incanto di 3 appartamenti, di un deposito-magazzino e di un piccolo terreno “posti in Capoliveri, in località Ravigoli, ma lo stesso Tribunale di Livorno scrive: “Si precisa che le tre unità immobiliari descritte ai lotti 1) 2) 3) attualmente sono abusive e prive di concessione edilizia. In data 08.02.1990 è stata rilasciata ai proprietari concessione edilizia per ampliamento del fabbricato mentre in realtà sono state realizzate n. 3 nuove costruzioni indipendenti, senza autorizzazione e quindi prive dei requisiti della doppia conformità, ai sensi dell’art. 13 L.47/1985. Pertanto tali abusi non possono essere sanati nemmeno con l’art. 40 entro 120 giorni dalla data del decreto di trasferimento” Incredibile ma vero: un signore riceve una licenza per ampliare un magazzino di 33 mq, il magazzino rimane intatto ma sorgono 3 appartamentini per un totale di 136 mq., il tutto abusivamente e senza allacci fognari; un Tribunale della Repubblica Italiana deve mettere all’asta i tre abusi costruiti in un’area a vincolo ambientale e paesaggistico, per far rientrare soldi dovuti da un privato ad Banca; gli abusi “insanabili” sono stati per tredici anni e fino a poco tempo fa allegramente abitati ed affittati (vedi foto allegata) nella completa illegalità. Ci chiediamo: come è ed è stato possibile tutto questo. E’ possibile che nessuno, anche tra i vicini che hanno importanti funzioni nell’Amministrazione Comunale, sia reso conto di niente? Cosa intende fare il Comune di Capoliveri di fronte all’incredibile vendita di abusi insanabili e mai demoliti? CAPOLIVERI - Il deposito è abusivo e condannato, ma resta a deturpare il paesaggio. Un paio di anni fa LEGAMBIENTE si occupò della modifica di una strada e di un deposito di materiali e macchinari per l’edilizia sorto abusivamente in località la Trappola, nel Comune di Capoliveri, proprio davanti ad una casa e sfregiando uno dei più bei panorami dell’Elba. Il 24 settembre 2002, il Giudice Rinaldo Merani del Tribunale di Livorno ha condannato l’imprenditore capoliverese responsabile dell’abuso complessivamente a due mesi 15 giorni di arresto, con i benefici di sospensione condizionale della pena e la non menzione sul certificato penale, ed a 50.000,00 euro di ammenda, oltre al pagamento delle spese processuali. Nella sentenza si dice che l’imprenditore capoliverese, già denunciato per altri abusi, “non era in possesso di alcun atto autorizzativo nè di tipo urbanistico nè di tipo urbanistico ambientale” inoltre il Tribunale intima: “Segue obbligatoriamente l’ordine di demolizione delle opere abusive eseguite e remissione in pristino dello stato originario dei luoghi a cura e spese del condannato” . Ebbene, a distanza di un anno (vedi foto allegata) niente è stato fatto: il deposito abusivo è ancora li a deturpare i luoghi che dovevano essere obbligatoriamente ripristinati. Una manifestazione di prepotenza e di disprezzo delle regole intollerabile. LEGAMBIENTE chiede alle autorità competenti di intervenire perchè la deturpazione ambientale venga sanata al più presto e soprattutto per fare i modo che le leggi dello Stato e la sentenza di un Tribunale della Repubblica Italiana vengano applicate e rispettate. CONDONO EDILIZIO - I Sindaci elbani non rispondono Quelli descritti sopra sono tre casi che riguardano un’isola travolta da scandali legati all’edilizia ed alla gestione del territorio, nei giorni scorsi i Sindaci elbani hanno tenuto a dire che loro non c’entrano con questo brutto andazzo affaristico e che hanno il pieno controllo del territorio. Non ne siamo del tutto convinti ma li abbiamo presi sul serio: LEGAMBIENTE ha pubblicamente invitato gli otto Sindaci dei Comuni dell’Isola d’Elba a dare un segnale chiaro aderendo all’appello contro il condono edilizio, così come hanno fatto il Presidente della Regione Toscana e moltissimi Sindaci di centro-sinistra e centro-destra in tutta Italia. Dai Sindaci elbani non è venuta nessuna risposta e nessuna adesione: né da quelli di centro-sinistra, né da quelli di centro-destra, né da quelli di centro-sinistra-destra. Evidentemente il condono edilizio va bene a tutti.
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