Il nano cadente spara gli ultimi insulti, si pavoneggia ancora davanti ad un uditorio da taverna, alza il suo vessillo del pipo rito professando un indecente machismo, ride patetico alle sue stesse battute che indignano perfino la Carfagna, minaccia leggi del taglione che non potrà mai far approvare contro chi, ancora una volta, lo ha beccato con le mani nella marmellata, ci fa bere fino in fondo l'amaro calice di una presa di culo che a noi si leva da ogni parte del mondo, la peggiore forse se la inventano i francesi, cugini-assassini, che titolano "Berlusconnerie" laddove nel gallico idioma "conne" sta per "coglione" e qualcuno si ricorderà di aver studiato a scuola "Oh Barbara Quelle connerie la guerre!" di Jacque Prévert, che l'antologia troppo pudica per l'uso del lemma "coglionata" traduceva "Che cosa stupida la guerra!" E la prossimità dell'epilogo della tragedia di un uomo ridicolo lo si può leggere soprattutto nei suoi pasdaran, nella parte della Guardia di Ferro che continua a difendere l'indifendibile, nei più eroici, in quelli che non sono già pronti a correre in soccorso del prossimo vincitore. Uno di questi è Maurizio Lupi (che con quel cognome ed il marcato prognatismo che ostenta tradisce forse qualche sedicesimo di marcianesità) che ieri si è immolato a Ballarò, zampicato dalla naturale grezzura di Rosi Bindi da Sinalunga, incicciato dalla finezza partenopea di Bocchino, sderenato dal quieto ma caterpillaresco ragionare di Rocco Padellaro, sbeffeggiato da un Crozza tagliente come un rasoio, ed aiutato (si fa per dire), solo da Bechis il viscido che provava a "spezzare i cambi" e parlare furbescamente d'altro e dal sindacalista "giallo" della UIL che sgomitava per dimostrare di esserci . Il povero ciellino costretto a difendere per contratto l'incrinata immagine puttaniera si è contorto come una danzatrice del ventre: prima ha negato pure l'evidenza, poi addirittura dicendo che lui andava ai cosiddetti "festini" di Berlusconi con la sua famiglia (chissà con quale entusiasmo lo avrà accolto la coniuge al suo domestico ritorno) e infine ha tirato fuori l'asso dalla manica: Anche altri lo hanno fatto, anche Kennedy trombava come un assatanato! Mamma - ci verrebbe da dire - ti ringrazio di non avermi fatto di Comunione e Liberazione! E' da quando siamo bimbi che sentiamo ripetere (e sempre la fonte riecheggia borborigmi di sacrestia) questa sol-fa "tutti colpevoli = nessun colpevole" oppure ancora "ad uno che tanti meriti ha acquisito davanti a Nostro Signore si possono in fondo perdonare dei peccatucci". Per un attimo abbiamo temuto (o sperato?) che la Bindi se ne uscisse con una tosta e tosca espressione del tipo "Oh grullo!" aut "Oh po-po' di stolto!" ma il parellelo tra Tròmbolo ed il presidente della Nuova Frontiera è passato, tutto sommato, solo con qualche sghignazzo. Siamo invece sicuri che qualcuno si è irritato per il paragone ritenendolo irriverente: una persona che se ne va in giro in tacchi, alti con trucco pesante e pochissimo senso del pudore e non fa di professione né la escort, né la zoccoleggiante finta nipotina di Moubarack ma - ahinoi - il Presidente del Consiglio
kennedy