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Cosa ha realmente deciso il Governo sulla "salvaguardia delle acque di Pianosa"?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 03 novembre 2010

Scrivevamo (citando) sabato che non importa di che colore sia il gatto, basta che acchiappi i topi, ciò premesso in presenza di più gatti è importante stabilire chi i topi li acchiappa veramente. Qualche giorno fa abbiamo pubblicato (integralmente come al solito) il Comunicato del Comune di Campo nell'Elba, che plaudiva alla emissione di un decreto governativo che (secondo gli amministratori campesi) recependo un ordine del giorno del consiglio comunale di Campo nell'Elba, stabiliva la non navigabilità per le petroliere del canale di Pianosa e di un'area di 5 miglia intorno all'Isola Piatta. A dire il vero nel comunicato qualcosa non ci tornava: il riferimento alle acque extra-territoriali che non capivamo cosa avesse a che vedere con gli specchi acquei citati, abbondantemente territoriali, ma avevamo pensato ad una semplice svista giornalistica. A farci capire come sono andate veramente le cose giunge puntuale Legambiente che si limita ad inviarci nuovamente un comunicato del Ministero dell'Ambiente del 7 Ottobre (!) che recita: "Varati dal consiglio dei ministri due importanti provvedimenti a difesa dell’ambiente marino Il Consiglio dei Ministri ha varato oggi, su proposta del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, due importanti provvedimenti in materia di difesa dell’ambiente marino. Il primo provvedimento è uno schema di decreto del Presidente della Repubblica che istituisce di zone di protezione ecologica oltre il limite del mare territoriale. L’area interessata al provvedimento è un ampio tratto di mare (fra cui la zona dell’alto Tirreno e del mar Ligure sui cui insiste anche il “Santuario dei Cetacei”) nella parte nord del mediterraneo. Per tali aree, con l'obiettivo di prevenire scarichi di sostanze inquinanti in acque internazionali ma contigue alle coste italiane, si dispone l’istituzione di zone di protezione ecologica a partire dal limite esterno del mare territoriale italiano entro le quali saranno applicate tutte le misure di prevenzione e repressione dell'inquinamento marino, nonché di protezione dei mammiferi, della biodiversità e del patrimonio archeologico e storico. Il secondo provvedimento è un decreto legislativo di recepimento della Direttiva Europea 2008/56 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo delle politiche per l’ambiente marino La direttiva che si recepisce impone agli Stati membri di raggiungere entro il 2020, sulla base di un approccio eco-sistemico, il buono stato ambientale per le proprie acque marine. Allo scopo, ciascuno Stato membro deve mettere in atto, per ogni regione o sottoregione marina, una strategia che consta di una fase di preparazione e di un programma di misure. Il provvedimento rappresenta una strategia per combattere l’inquinamento che consentirà di raggiungere un “equilibrio dinamico” tra un “buono stato ambientale” delle acque marine e uno sviluppo “sostenibile”, al fine di ridurre od eliminare le “pressioni” e gli “impatti” connessi a tutte le politiche e tematiche settoriali suscettibili di provocare effetti sull’ambiente marino, quali, ad esempio, la politica della pesca, la politica agricola ed i trasporti. Nell’ambito di tale strategia assume un ruolo centrale il Ministero dell’ambiente, cui è demandato, in quanto autorità competente ai fini della attuazione della direttiva, il coordinamento delle attività previste dal provvedimento. Con ciò si chiarisce innanzitutto che da parte del governo non c'è stata alcuna decretazione esecutiva, bensì l'approvazione di semplici linee di indirizzo - "schema di decreto" recita il comunicato ministeriale - che nel caso di specie dovrebbero essere applicate, oltre che al canale di Pianosa, a tutta l'area del Santuario dei Cetacei (ecco che l'extra-territorialità incomincia ad azzecarci qualcosa) e che recepiscono, oltre che i desiderata del comune di Campo (magari in subordine) pure le indicazioni dell'Unione Europea (e del movimento ambientalista nazionale ed internazionale). Questo almeno a noi risulta, se poi gli amministratori campesi fossero in possesso di notizie relative ad altre decretazioni ministeriali (oltre quella del 7 ottobre) di cui non abbiamo conoscenza, saremmo grati ce le segnalassero.


Pianosa Montecristo

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