Firenze Nel 2011 arriva il redditometro toscano. Va in pensione infatti l'Isee. O meglio sarà modificato rispetto a quello che è oggi. Nella bozza di finanziaria licenziata dalla giunta regionale e che dovrà essere discussa ed approvata dal Consiglio entro la fine dell'anno c'è infatti una prima riforma dell'indicatore della situazione economica equivalente: l'Isee appunto, strumento principe per misurare i mezzi economici di una famiglia e determinare di conseguenza tariffe di accesso a numerose prestazioni. Il presidente della Toscana Enrico Rossi lo aveva annunciato a settembre. “Non aumento le tasse – aveva detto – Ma i tagli del governo sono pesanti e prima di tagliare servizi importanti potremo ch iedere un contributo maggiore a chi guadagna di più, in modo da concentrare le risorse a disposizione sulle famiglie e i soggetti più deboli. Per questo serve un nuovo redditometro per il welfare”. Uno strumento che meglio dell'Isee possa misurare la ricchezza familiare e consentire quindi una maggiore equità. Uno strumento che tenga conto per esempio, in futuro, delle spese sostenute per i figli piccoli o per gli anziani che non sono autosufficienti. Un indice che consideri alcuni redditi non tassabili, che oggi non rientrano nel calcolo dell'indicatore, ma che possono fare la differenza. Da dodici anni uno strumento per mille usi L'Isee è stato inventato nel 1998 e sicuramente si è rivelato una misura più precisa del semplice reddito lordo. Uno strumento mille usi e una formula unica per misurare e mettere a confronto la capacità di spesa di famiglie che uguali non so no, a cominciare dalle dimensioni: sommi i redditi, ci aggiungi un quinto dei conti bancari, Bot, fondi di investimenti e proprietà immobiliari, sia pur con alcune franchigie, e poi dividi il tutto per un coefficiente in base a quante persone vivono nello stesso nucleo. Per dodici anni l'Isee è stato utilizzato per accedere a numerosi servizi: dalla determinazione delle rette per il ricovero degli anziani in strutture assistite al calcolo delle soglie di esenzione per determinate prestazioni sanitarie, dall'accesso agli asili nidi e le borse di studio al rimborso dei libri scolastici o l'abbattimento delle tasse universitarie. L'Isee è servito anche per stabilire o meno il diritto ai bonus sulla bolletta telefonica, elettrica o del gas. O per l'assegno regionale una tantum per i disoccupati privi di ammortizzatori sociali o in difficoltà con il mutuo. Il nuovo Isee: la modifiche in Finanziaria Ora si cambia. Peserà di più la presenza di minori, anziani e disabili. Per ogni figlio, fino ad una certa età, potrebbe essere considerata una franchigia sui redditi dichiarati. Ma saranno soprattutto considerati tra i redditi disponibili gli assegni di accompagnamento ed altre indennità assistenziali e somme esenti su cui oggi non si pagano le tasse e che non rientrano nell'Isee. Nella finanziaria vengono definiti questi due nuovi criteri. Alla legge seguirà un atto di indirizzo della giunta ed un regolamento. Altri criteri allo studio Ma altre modifiche potrebbero aggiungersi nel corso del 2011. Così, come l'Isee diminuirà in presenza di più figli minori e persone non autosufficienti, potrebbe crescere (a parità di reddito) in presenza di beni di lusso o spese particolari: se qualcuno in famiglia ad esempio frequenta una scuola privata, se sono state stipulate assicurazioni sulla vita, se ci sono più autovetture di proprietà, magari di grossa cilindrata, oppure una barca o altri generi di lusso. A dichiarare redditi, patrimonio e spese saranno sempre le famiglie, con un'autocertificazione. Ma cresceranno anche i controlli. Altrove in Italia La Toscana non è la sola che ha provato a modificare l'Isee. A Trento l'indicatore è stato sostituito dall'Icef, calcolato per ogni individuo e non per famiglia, e con soglie, variabili e pesi che cambiano a seconda della prestazione richiesta e di chi la richiede. L'idea è che un anziano che domanda assistenza o un giovane che chiede un nido non possano essere messi esattamente sullo stesso piano. A Trento inoltre il patrimonio, soprattutto se grande, conta molto di più. Nella città di Parma è stato introdot to una sorta di quoziente familiare che addolcisce la tariffa, che conseguirebbe all'applicazione dell'Isee, quando la famiglia cresce. Perché una famiglia grande necessita di maggiori spese.
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