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A Sciambere dei venditori di clessidre

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 01 novembre 2010

Caro Marco (Mantovani) Ho resistito alla tentazione di chiosare la tua lettera direttamente dov'è impaginata, in terza di copertina, rifugiandomi in un angolo del giornale che mi consente un linguaggio più amichevole e sciolto. Che le nostre visioni circa la politica, l'ambiente e la sua gestione, il Parco, la "figura e le opere" di Mario Tozzi, siano distantissime è poco ma sicuro, ma questo non significa che non occorra e sia proficuo dialogare, poichè tutte le posizioni espresse nel rispetto della altrui diversità debbono essere considerate ed accettate. Mi perdonerai però se con franchezza valuto "irricevibile" qualcuno dei tuoi ragionamenti che ritengo cozzi violentemente con la realtà. Per dirla papale papale (e locale) non puoi affermare che "Cristo è morto dal sonno". Vedi Marco se io dicessi che tu scrivi frequentemente sui giornali locali solo per trarne una pubblicità imprenditoriale, faresti bene a incazzarti e a definire ridicola l'affermazione, che sarebbe ridicola se non altro perché la "visibilità da pollaio" in termini numerici assicurata dalla somma dei contatti attivabili da tutti gli organi di informazione locale rappresenterebbe comunque "uno sputo" rispetto al pubblico interessato (e da interessare) all'attività della tua azienda. Dire che Tozzi, editorialista della stampa, con tutte le sue attività, prende delle posizioni per promuovere uno dei suoi libri (pubblicato da un serio ma piccolo editore e con un "bacino di lettura" molto più limitato di quello dei lavori che di solito produce) è risibile e fa il paio con le, perdonami, puttanate, scritte e riscritte sul favoloso appannaggio di un Presidente di Parco che nella realtà riceve quattro spiccioli di indennità di carica. C'è poi un'altra affermazione che usi ripetere e che vorrei garbatamente contestarti, quella che il Presidente del Parco debba essere necessariamente un elbano. C'è una massima (credo confuciana ma erroneamente attribuita a Mao Dze Dong) che suona in italiano: "Non è importante di che colore è il gatto, basta che acchiappi i topi" Cosi non mi importa di che colore, dove sia nato, di che sesso sia e per quale squadra tifi il Presidente del Parco, basta che sia, come dice la legge, una donna o un uomo di scienza, esperto di tematiche ambientali e che sappia fare il presidente del Parco, cioè uno strumento che esercita prima di tutto la salvaguardia delle risorse naturali e ne promuove la conoscenza e fruizione. Pensi che tra gli attuali maggiorenti elbani ci sia qualcuno che abbia le caratteristiche di cui sopra? Facciamo Presidente del Parco Cimabue? Ma vogliamo scherzare? Quali meriti ambientali possono vantare i Sindaci dell'Elba (nel loro complesso) il cui "accordo" saluti con tanto entusiasmo? Caro Marco questa è una classe di politici/amministratori ambientalmente falliti, che in trenta e passa anni non sono riusciti ad elaborare una politica dei rifiuti che giunga alla soglia della decenza, tanto che se non ci fossero gli odiati continentali (biechi colonizzatori e comunisti) a ciucciarsi i NOSTRI rifiuti, a quest'ora affogheremmo nella merda come e più dei campani, hai citato in positivo il sindaco di Marciana (che peraltro non ritengo tra i peggiori amministratori dell'Isola) che, non sarà colpa sua, ma si trova a gestire il comune che in tutta la regione ha la più bassa quota di raccolta differenziata. Credimi Marco se questi fossero tuoi concorrenti quanto a precisione cronometrica venderebbero clessidre.


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