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A Sciambere: Tutti a Casa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 24 settembre 2003

"Seduto in quel caffé, io non pensavo a te" .. quelli della mia generazione appena si cita loro la data del 29 settembre corrono immediatamente con la memoria alla voce acuta di Maurizio Vandelli dell'Equipe84, ed al racconto di quella storia che parte a ritmi lenti e che sul finire esplode in concitate frasi di vitalità e di gioia. Ci è venuto in mente ripassando le pagine della nostra agenda mnemonica, quando abbiamo incasellato la seduta prossima ventura dell'assemblea della comunità montana: 29 Settembre, appunto. Per un attimo ci ha distratto il fantasma di Lamberto che non c'è più da una decina d'anni, e che abbiamo rivisto e sentito in una delle tante parodie che improvvisava: "Seduto sul bidet, io non pensavo a te" e ne aveva ben d'onde, perchè il resto era una dolorosta storia di emorroidi, "che la canzone non dice mai" così come non si è mai vista un'eroina di un'opera lirica morire di cacarella. Sorridendo siamo tornati sulla Comunità Montana per cambiare subito espressione ricordando l'ultima riunione in quella sala con le poltrone rosse, con la signora che sedeva accanto a noi tra il pubblico e che riusciva a dire solo di tanto in tanto: "Madonna, che livello!" prima che il Senatore con quel suo discorso-dirigibile grosso e lungo ma pieno solo di forma e di aria, non la giustiziasse facendole chiudere gli occhi. Abbiamo pensato alla meschina figura in cui è stato indotto l'anziano Galletti costretto a definirsi "di minoranza" rispetto alla agonica giunta che tiene in vita a Portoferraio per poter sedere ancora sul cadreghino montano. Abbiamo appreso che le dimissioni di Febbo erano state date per suoi motivi personali. Tutto come non fosse successo niente, come se quella dozzina di Carabinieri che giravano per le stanze della C.M. quel giorno di fine luglio, equivalesse alla squadra dei questuanti in giacca e cravatta e borsa da lavoro che fino al giorno prima gremivano il largo corridoio. Abbiamo visto una schiera di amministratori fiacca, vecchia e stanca, appigliarsi alle forme appunto, alle furberie consumate e lise, con i giovani anagraficamente ancor più vecchi di testa degli anziani. Abbiamo visto lo spettacolo penoso di un Ente autoreferenziale che è riuscito a far parlare di se solo nello scandalo. Abbiamo visto una farsesca rappresentazione del gioco della democrazia applicata ad una entità amministrativa che ha sempre meno ragione di esistere. Abbiamo pensato che la cosa migliore che potrebbe capitare il 29 Settembre in quella sala sarebbe che l'Assemblea decidesse il proprio autoscioglimento. Meglio tutti a casa, il 29 Settembre, tutti a pensare ad una maniera di rappresentare l'Elba nella sua interezza più seria di questo distributore di indennità di carica a fondo perduto, questa slot machine che ingoia denaro pubblico e produce nulla o quasi, questa "cosa" ormai senza reali poteri, senza deleghe, senza senso e sensa autorità morale che si chiama Comunità Montana.