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GPL: stangata sugli Elbani

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 04 dicembre 2002

Sarà più caro il G.P.L. dell’Isola d’Elba a partire dal nuovo anno 2003. Cadono infatti le agevolazioni introdotte dalla finanziaria per il 1999 che prevedevano una riduzione del costo, anche con credito d’imposta, non inferiore a lire 200 (0,11 euro circa) per ogni litro dei gas di petrolio liquefatti (G.P.L.). L'Isola d'Elba rientra in quei territori non metanizzati, per cui il costo dell'approvvigionamento delle risorse combustibili risulta gravato da oneri aggiuntivi, quali il trasporto per mare, lo stazionamento in depositi, la distribuzione capillare per ogni singolo utente. Il provvedimento riguardava all’origine la regione Sardegna e le zone che si trovavano in fasce climatiche disagiate dove i rigori dell’inverno imponevano un consumo più sostenuto. Con un emendamento proposto dall’onorevole Fabio Mussi si estendeva il beneficio anche alle isole minori, includendo inoltre l’abbattimento dei costi per il consumo dei gas liquefatti confezionati in bombole, con le quali si rifornisce la maggior parte degli Elbani per l'utilizzo degli impianti di riscaldamento, e con le quali si alimentano le attività industriali e turistiche. Il provvedimento era stato reiterato anche nelle leggi finanziarie successive, mentre in quella del 2003 non è stato rinnovato e quindi le agevolazioni avranno efficacia fino al 31 dicembre 2002. Probabilmente un costo non previsto dai cittadini per i quali il rifornimento con le bombole era già un prezzo da pagare, in termini pratici, con il rischio sempre in agguato di rimanere privi di combustibile da un momento all’altro. E’ inoltre l’attività turistica, già così fortemente penalizzata dai costi di gestione ripartiti in pochi mesi dell’anno che ne riducono la competitività, a risentirne fortemente e a mettere in bilancio un altro passivo. Un altro ostacolo soprattutto al tanto sbandierato allungamento della stagione, per far fronte al quale molte strutture ricettive dovrebbero dotarsi di impianti di riscaldamento che perciò richiederebbero un maggiore consumo di combustibile senza più nessuna agevolazione.


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