Continuano le discussioni innescate all'Elba dal ritardo con il quale un paziente elbano qualche giorno fa è giunto a Livorno, a causa di un'avaria tecnica che ha bloccato il volo notturno dell'elicottero Pegaso2 del 118. Il blog piaggese ilvicinato@libero.it ospita la dichiarazione di Maria Vittoria Cecchini: Il governo annuncia che tramite gli ennesimi tagli costringerà la chiusura dei punti nascita sotto i 500 parti/anno. I nostri bambini, così facendo, daranno i primi vagiti fra i fumi di Piombino, ovviamente nella migliore delle ipotesi. Intanto il Comitato Elba Sanità che fa? Chiede un’idroambulanza! Una richiesta balorda perché se l’elicottero del 118 non vola a causa di condizioni meteo avverse significa che c’è un forte vento e, di conseguenza, anche il mare è agiato e nemmeno la barchetta-ambulanza può viaggiare. Siamo davvero all’assurdo! Condivido, al contrario, la rivendicazione che sia prevista l’attivazione di un altro elicottero sostitutivo nel caso in cui quello preposto non sia disponibile. Ma concentriamo, realisticamente, le nostre azioni sul mantenimento del punto nascita che mi pare sia la vera emergenza del momento. Ed il Comitato Elba Sanità risponde a Maria Vittoria Cecchini con il suo portavoce Michele Rampini Signora Cecchini, La ringraziamo del Suo contributo, siamo senz'altro consapevoli che l'idroambulanza non possa viaggiare comunque quando le condizioni meteo marine non consentono forse nemmeno all'elicottero del 118 di muoversi e che anzi è più facile che in tali condizioni possa intervenire il mezzo aereo piuttosto che quello navale, noi abbiamo solo proposto una ipotesi alternativa fra le altre qualora l'elicottero sia indisponibile. Per quanto riguarda una nostra mancata reazione all'ipotesi alquanto irrealistica per l'Elba ventilata dal Ministro Fazio di sopprimere il nostro punto nascita che seppur irrealistica avrà sempre la nostra attenta vigilanza, Le possiamo assicurare che noi siamo già intervenuti più volte con articoli e documenti sulla ristrutturazione dei reparti materno infantili (pediatria, ostetricia, neonatale), ora ci apprestiamo, nei limiti delle nostre risorse, a sensibilizzare il più possibile i giovani genitori e le giovani mamme perchè loro stesse si facciano portatrici di queste istanze. Per questo La invitiamo oltre che a scrivere sul " il vicinato" a partecipare personalmente alle nostre riunioni e prendere parte alle nostre iniziative, pronti a ricevere con piacere i suoi suggerimenti soprattutto di persona. Quello che non possiamo accettare, però, che al nostro indirizzo venga usato un linguaggio denigratorio, nonchè quasi canzonatorio! Tutti quelli che partecipano al Comitato impiegano del loro tempo volontariamente e disinteressatamente. Interveniamo nella discussione per osservare che l'ipotesi formulata dal Comitato Elba Sanità e relativa alla disponibilità di un mezzo di soccorso navale opportunamente attrezzato non ci parrebbe poi così peregrina. Le soluzioni cantieristiche per realizzare battelli sia convenzionali che hovercraft capaci di operare anche in condizioni meteo "spinte" come "idroambulanze" sono già largamente applicate. Un mezzo simile potrebbe essere utilizzato non in caso di indisponibilità dall'aeromobile, come nell'ultimo caso per avaria, ed inoltre anche in appoggio della Guardia Costiera (e dei Vigili del Fuoco) nelle frequentissime operazioni di salvataggio e soccorso che si compiono nel mare, sui litorali e sulle coste dell'Arcipelago. Certo con l'aria (e con il governo) che tira non c'è da aspettarsi molto, tenuto conto che stiamo ancora a sederino scoperto sul fronte degli inquinamenti oleosi (per i tagli tremontiani alla flotta dei rimorchiatori antinquinamento) e pure degli incendi in mare, visto che il più prossimo dei (seri) mezzi antincendio navali staziona (sempre alla faccia della politica della sicurezza) a 50 miglia dalle trafficatissime coste isolane, ma fa benissimo, a nostro avviso, il Comitato a porre la questione. (foto di repertorio: soccorsi su una scogliera, al Gronchetto di Portoferraio)
Giulia soccorsi 1