L’episodio del mancato intervento dell’elicottero del 118 per il trasporto urgente di un nostro concittadino colpito nella notte da trombosi cerebrale rivela in modo drammatico una delle principali criticità che affliggono la sanità elbana e che il Comitato ha sempre denunciato da quando si è costituito: la mancanza di un struttura ospedaliera dedicata alla rianimazione e stabilizzazione del paziente in pericolo di vita, soprattutto nel caso in cui non possa intervenire un mezzo di soccorso rapido per il trasporto in un centro ospedaliero specializzato del continente. Non avremmo mai voluto riaffermare in una circostanza in cui è in gioco la vita e la salute di una persona la frase “ noi l’avevamo detto”, avremmo preferito sicuramente che tutto questo non si fosse verificato. L’uso della sala operatoria, ma soprattutto la professionalità dei medici e degli infermieri intervenuti hanno contribuito a fare sì che l’evento non producesse ulteriori conseguenze dall’esito altamente drammatico. Abbiamo sempre riservato grande fiducia in tutto il personale ospedaliero e nella loro capacità di interagire fra di loro in maniera mirabile ed efficace; purtroppo sono le strutture che non sono adeguate né alla loro capacità, né ai bisogni dei pazienti. A seguito di questo evento è stato annunciato dalla Direzione aziendale la creazione di una specifica postazione di tipo rianimatorio mentre in precedenza ci è stato sempre detto che la rianimazione non poteva essere realizzata perché mancavano le condizioni di una necessaria multi disciplinarietà; su ciò non possiamo che concordare, ma ovviamente solo per una rianimazione di medio- lungo periodo e non certamente per quella d’urgenza. Oltre ad attenderci una veloce realizzazione di quanto annunciato, su cui vigileremo attentamente, ci preoccupa soprattutto il fatto che sia stata necessario un evento del genere per giungere ad una tale risoluzione. Viceversa noi pretendiamo che le nostre istanze già ampiamente espresse non solo da noi, ma anche dagli stessi operatori sanitari e dalle Amministrazioni comunali, siano ascoltate discusse e rapidamente realizzate prima che si verifichino fatti che mettano in pericolo la nostra vita e la nostra salute senza anteporre ad essi il solito calcolo delle percentuali come è stato fatto anche per quest’ultimo evento, scrivendo che l’intervento dell’ elisoccorso è dedicato per il 70% all’isola d’Elba e solo nel 2% non interviene per guasti meccanici; ebbene quel 2% può significare la vita o la morte di una persona! Il trasporto rapido, qualora si verifichi un guasto ad un mezzo dell’elisoccorso deve essere realizzato individuando mezzi e protocolli alternativi. E’ necessario che la Direzione del 118 si attivi al più presto per stilare un protocollo che preveda l’attivazione di un altro elicottero, compreso eventualmente quello militare anch’esso di stanza a Grosseto che sostituisca in caso di estrema urgenza quello non più disponibile. Riteniamo che questa sarebbe dovuta essere una procedura già da tempo operativa; lo esige l’intera comunità elbana. Una altro mezzo rapido che hanno altre isole minori, ma che la terza isola italiana per grandezza ancora incredibilmente non possiede, è l’ idroambulanza per gli spostamenti rapidi via mare sia di giorno che di notte con la dovuta assistenza medica a bordo. Il Comitato si attiverà al più presto per sottoporre alle autorità competenti tale esigenza e per verificarne al più presto la sua fattibilità.
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