A volte la memoria prende licenza da se stessa e diventa labile. E’ quello che deve essere successo al consigliere del Pd Lambardi, riguardo alla sua personalissima ricostruzione dell’iter amministrativo per i prossimi lavori alla rotatoria di La Pila. Non può che far sorridere quando dichiara al Tirreno che “tutto poteva essere fatto con più velocità”, dato che la “tanto bistrattata precedente amministrazione aveva già avuto accesso al mutuo” e “l’iter era in fase avanzata”. Peccato perché “la tanto bistrattata amministrazione” risulta aver richiesto il mutuo da 300mila euro alla Cassa Depositi e Prestiti il 18 luglio 2003 (senza peraltro ricordarsi di inserire una previsione di spesa per gli espropri) redigendo un progetto preliminare. Mutuo che sarebbe diventato effettivo solo quando l’amministrazione avesse inoltrato alla Cassa Depositi e Prestiti il progetto definitivo. Ebbene, forse Lambardi non ricorda che la sua amministrazione ha finito per presentarlo quel progetto definitivo solo il 30 marzo 2009. Proprio così, dopo quasi 6 anni, 2.080 lunghissimi giorni dopo. Quindi con quale coraggio si permette di dire che “tutto poteva essere fatto con più velocità”? Si noti che in quel caso il progetto prevedeva, per la prima volta e a differenza del progetto preliminare, la richiesta di 50mila euro di mutuo per gli espropri. Previsione che esponeva così il comune, e la nuova amministrazione, a richiedere alla Provincia una variante al progetto che veniva approvato solo l’8 giugno 2010. Intanto era questa amministrazione - e non già la precedente a differenza di quanto ricostruito da Lambardi – a provvedere alla formalizzazione del finanziamento da 300mila euro con la Cassa Depositi e Prestiti. Insomma, la memoria sarà anche labile ma per fortuna le carte parlano chiaro.
marina di campo aeroporto