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A Sciambere: Volando, sulla Marina, come vola il tacchino

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 18 ottobre 2010

Un Sindaco che pare oltre l'orlo di una crisi di nervi quello della Marina, un tizio che non riesce a mascherare con il patetico supergiovanilismo dei decotti, con l'arrogante narcismo e con il raffazzonatissimo "latinorum" da settimana enigmistica dei sui interventi, tutta la pochezza tecnica, amministrativa e culturale di una compagine che sta progressivamente perdendo il consenso della cittadinanza che dovrebbe amministrare. Una cittadinanza che comunque orientata non si sarebbe meritata di vedersi servita una serie di inquietanti fiaschi sui fronti (solo per citarne alcuni) del parcheggio incompiuto, della Torre, del porto, dello smaltimento dei reflui fognari, e i pasticciacci (sempre solo per citarne alcuni) degli abusi collinari di potenti e munifici amici germanici, della strada della Cala, dei servizi comunali affidati in regime di convenzione. Ad uno ad uno molti dei "santi protettori" di Ciumei lo hanno mollato o sono stati "terminati" politicamente: alla la rottura con Pasquale Berti (che pure lo aveva sostenuto in campagna elettorale) è seguita l'uscita di scena della Baudone (in rotta ora col PDL), poi la giubilazione dell'Assessore Regionale Conti che tanto assecondava il suo caudillismo portuale, fino a notare che l'ex bombolaio-aspirante Fiorello, giunto all'augusto soglio di leader maximo del condominio marinese, pare aver stufato anche il mite Michelangelo Zecchini, che pure qualche apertura di credito gliela aveva concessa. E' vero che (purtroppo) gli elbani hanno una certa inclinazione ad amare ed eleggere gli autocrati (di destra e di sinistra), ma anche da autocrate per restare (e/o tornare) in sella occore una decente dose di sale in zucca, ed un minimo di capacità di manovra politica, ed uno che, come Cimabluette, è riuscito, oltre che alienarsi le simpatie di una buona parte di quelli che lo hanno eletto, perfino a saldare il fronte avverso del piuttosto litigioso centrosinistra marinese, anche se si ritiene una sorta di aquila politica, in realtà, restando alle specie aviarie, rammenta quel verso di una canzone di Guccini che recita: "... volando come vola il tacchino". Pasquale, almeno, quando ci faceva incazzare, lo chiamavamo "il pavone" ... altra classe.


Tacchino

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