Dei bei cervelli della sinistra elbana qualche giorno fa si sono messi a discettare sull’informazione di quest’Isola, cosa lodevole per un politico, e sono giunti poi a formulare la ricetta salvifica per le sorti delle forze progressiste elbane: “Bisogna dare una ridimensionata a Sergio Rossi ed a Luana Rovini perché con le loro azioni di disturbo terranno Fuochi per dieci anni al governo di Portoferraio!” Quando lo abbiamo saputo abbiamo pensato ad una boutade tardo-balneare, anche perché non vedevamo come poteva sostanziarsi la cosa: forse con una circolare agli iscritti dei partiti del centrosinistra in puro stile staliniano: “Evitate di comprare il Tirreno, spengete il computer, boicottaggio per la rivoluzione riformista-proletaria – Fraterni Saluti”. Abbiamo poi ripensato ad una riunione tenutasi in altro loco, qualche giorno prima, probabilmente all’ombra di labari e gagliardetti in cui si è preso carta a penna e probabilmente dopo aver detto: “Così gli diamo una sistemata!” si è scritto una nota ufficiale in cui si formulavano critiche alla condotta professionale di un dipendente pubblico (del tutto casualmente anche direttore di un giornaletto on line). E abbiamo pure ricordato le escandescenze di un imprenditore che va per la maggiore che qualche mese fa sbraitava in pubblico: “Quella lì NOI la mandiamo via!” facendo riferimento con quel “quella lì” ad una giornalista del Tirreno e con quel “NOI” ad un sodalizio assai rispettato all’Elba, una società tanto sacrale che se si prova a trovare il termine “massone” nelle pagine scritte negli ultimi dieci anni all’Elba su quotidiani e settimanali non si trova mezza volta (che strano eh?). Cara Luana siamo messi male, qui provano a farci il culo in troppi: siamo arrivati a vedere Fratelli, Compagni e Camerati uniti nella lotta, chi ci salva? Meno male che all’Elba il Tirreno vende benissimo e che un numero sempre crescente di persone legge Elbareport.