Regioni, province e comuni non meno dei parchi sono tutti sotto schiaffo e non solo per i tagli micidiali alle loro risorse ma anche per il ritorno sfacciato e impudente di un centralismo che ha già fatto più danni della grandine. Quelli ai parchi non fanno eccezione se non per la misura che rischia davvero in molti casi–anche di parchi storici - di farli chiudere o quasi perché non in grado neppure di pagare le bollette della luce o del telefono con organici quasi sempre ridotti ai minimi termini e comunque a rischio. Ora dinanzi ad una situazione che grida vendetta fa un certo effetto leggere che la povera Prestigiacomo chiede aiuto ai parchi per impedire al cattivo Tremonti di averla vinta. E sorprende che più d’uno si stia prestando a questa penosa manfrina manifestando la sua solidarietà al ministro che non ha fatto un tubo per dare ai parchi voce a cominciare da quella terza Conferenza richiesta da tempo ma non accolta ignorata avendo la ‘povera’ ministra pensato fosse meglio organizzare qualche passarella sulla biodiversità alla quale non aveva neppure invitato i parchi dai quali ora vuole essere aiutata. Intendiamoci che ora voglia passare per Cappuccetto Rosso si può anche capirlo ma anziché cercare solidarietà cominci finalmente a fare qualcosa di serio con i parchi per i parchi senza trucchi e senza inganni e anche senza piagnistei.
Prestigiacomo lunga