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A Sciambere Ideologico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 14 ottobre 2010

Caro Sergio, apprezzo l'autenticita' delle tue parole e considero le tue analisi ironiche ed impietose un uragano in una calma piatta rassicurante quanto inutile. Come tu ben sai la vicenda riese rappresenta per me uno spartiacque tra la testa e il cuore, tra la logica del "non si merita niente nessuno" e quelle maledette radici che mettono ogni giorno in discussione ogni calcolo ed ogni pensiero razionale. E' proprio per questo che non ritengo di dover indossare abiti non miei e pensare che per avere la fiducia di chi conosce bene la mia storia politica e personale ci sia bisogno di un ponte più o meno ufficiale tra le "stanze" e la piazza. Ho frequentato e vissuto entrambe con la stessa convinzione e la stessa spontaneita' e sapro' - con o senza investiture - continuare a farlo perche' e' l'unico modo di lavorare che conosco. Del resto spero sarai d'accordo con me che oggi la politica, svuotata di ideologia, mantiene qualcosa di sano solo se la consideriamo una palestra di chiarezza, di coerenza e di passione per l'impegno pubblico testimoniata ogni giorno a viso aperto. In caso contrario si ridurrebbe ad un maledetto inganno e perderebbe forse l'ultimo barlume di credibilita' proprio in un momento in cui a tutti i livelli c'e' quanto mai bisogno di buttare il cuore oltre l'ostacolo e provare a ripartire. Ti saluto e aspetto un confronto sulle idee che... Come ben sai... Consentono di distinguere la stima dai progetti politici... Altrimenti saremmo iscritti allo stesso partito! Quando vuoi! Paola Mancuso Cara Paola Ti ringrazio per le buone parole che mi hai dedicato e condivido quasi totalmente quello che scrivi ma ... ma ho un tarlo, sono convinto che spesso su alcuni termini e parole di verifichi una frequentazione di massa del luogo comune. Una di queste è proprio "ideologia" che dai devastanti 80, dalla Milano da bere in qua, ha assunto, specie nel nostro non brillantissimo paese, una valenza sempre più negativa talché un aggettivo come ideologico lo si usa sempre in tono dispregiativo. Ma è proprio giusto che sia così? Vedi Paola io ho poche certezze, una di queste è il mio Dizionario Garzanti nel quale mi ritrovo spesso a rifugiarmi, lui mi dice che ideologia è "Complesso di credenze e di valori propri di un gruppo sociale, di un popolo o di un paese". Sarà un po' troppo sintetica la definizione ma è sufficiente a chiarirmi che senza ideologia (ergo senza credere in qualcosa e senza avere valori di riferimento) è problematico che qualsiasi partito possa dignitosamente esistere come strumento democratico. E allora visto che i partiti hanno da esistere (se non altro per dettato costituzionale) sarà il caso di riempirli e non di svuotarli di ideologie (che rispetto agli ideologismi sono altre cose) Anzi sono portato a pensare che più i partiti torneranno ad essere luoghi di incontro e di mediazioni di idee minore sarà la loro permeabilità ai cultori del potere, a chi non riesce a emozionarsi, a chi non sa gettare - come dici tu - il cuore oltre l'ostacolo, ai sepolcri imbiancati che magari parlano pure di "spirito di servizio" ma poi "usano" i partiti nel proprio esclusivo interesse. Con più (positiva) ideologia nei partiti ci sarebbero amministratori più capaci e onesti (che un giorno crescevano nei partiti pure in questa isoletta) meno nepotismi e dinastie d'accatto, più fiducia tra la gente e chi la amministra, più senso del pudore e meno sfrontatezza nel credersi dei padreterni perché, chissà con quali arti, sei riuscito a farti eleggere sindaco o segretario di un comune-condominio. Ed imparando a confrontarsi ideologicamente (strizza strizza sulle idee e sui valori) nei partiti si imparerebbe pure a confrontarsi tra partiti. Dici che sarebbe male?


Paola Mancuso

Paola Mancuso