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Controcopertina: La cementificante ma non edificante storia del Gattaione

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 14 ottobre 2010

Cristiano Adriani Capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà nel Consiglio Provinciale di Livorno ha inviato una interpellanza sul tema dei lavori di ripristino della "Gattaia" di Portoferraio al Presidente della Giunta Giorgio Kutufà, ed al presidente del C.P. Biagio Di Bonito. Visto - scrive Adriani nel documento - che dal mese di luglio i previsti lavori alla "Gattaia", per recuperare una zona degradata all'ingresso della città medicea, e realizzarvi la nuova sede dell'Apt dell' Arcipelago Toscano sono desolatamente fermi. Considerato - continua Adriani - il fatto che occorre scongiurare il rischio di arrivare alla prossima stagione turistica ancora in mezzo al guado e con l' accesso alla città in quelle condizioni di precarietà, chiedo di conoscere quali sono i problemi che hanno finora bloccato il proseguimento dei lavori e quando gli stessi riprenderanno al fine di terminarli il più rapidamente possibile". Sin qui l'intervento del Consigliere di Sinistra Ecologia e Libertà che dal suo punto di vista espone una razionale necessità, quella che si eviti il permanere di un cantiere a ridosso del "salotto buono" di Portoferraio, la Darsena Medicea. Ma c'è da osservare che pure in questo caso non tutto il male è arrivato per nuocere e lo stop dei lavori ha dato modo di far emergere tutta la devastante stupidità (se non si vuol usare il termine che riterremmo più appropriato di "scempio monumentale") dell'operazione cogestita dal Comune di Portoferraio e dalla Provincia di Livorno (con la inevitabile benedizione - manco a dirlo - della pisana venerabilissima soprintendenza) che recuperando non solo i volumi del modesto terrapieno sul quale era stata costruita la tonnara fortunatamente sparita (vedi foto Storica 1934) ma anche quelli della molto più tarda superfetazione cubica sul lato ovest (una vera e propria intrusione senza architettonico capo né culo), con il risultato finale di realizzare un orrido scatolone cementizio che nasconderà per sempre un lungo tratto delle elegantissime linee dei bastioni. E lo stop dei lavori consente impietosamente di valutare quando sarebbe risultato affascinante il semplice intervento di "pulizia" e di demolizione ai piedi del bastione, con la creazione di un'area verde circostante che avrebbe evidenziato in tutto loro originale fascino le primigenie opere murarie. In altre occasioni ribadimmo che così agendo l'Amministrazione Peria si rimangiava molto se non tutto il "cacio vinciuto" con il ripristino in atto del Forte Falcone. Il "Gattaione" (così oggi ribatteziamo il prodotto dell'ultima scempiaggine) è la seconda coltellata urbanistica alla città (dopo la demolizione del Capannone Ex-Acit) di una compagine amministrativa che sembra voglia specializzarsi nel (i ferajesi capiranno) "barare quello che dovrebbe stare ritto e tenere ritto quello che andrebbe barato". Ma ragionando di volumi è opportuno pensare pure alle loro destinazioni d'uso, e qui si scende (a scelta) nel comico o nel grottesco, poiché nelle intenzioni amministrative il Gattaione (che ingoierà un mare di soldi pubblici per essere realizzato) dovrebbe servire ad ospitare l'APT (che la regione ha dichiarato sarà abolita) e la Provincia (di cui da decenni sono in moltissimi a chiedere l'abolizione). Vero che resteranno comunque da espletare i servizi erogati dai predetti soggetti in odore di giubilazione, ma davvero a Portoferraio mancano i contenitori architettonici pubblici capaci di far fronte alle necessità? Perché, in luogo di realizzare il Gattaione, Provincia e Comune non hanno pensato di ristrutturare due immobili di loro proprietà pubblica come il palazzo della Provincia di Viale Manzoni e la Palazzina Coppedé (entrambe strutture poste nella strategica area portuale)? Si sarebbero compiute due opere oppostamente meritorie, da una parte ridisegnando il troiaio vetrocementizio (sottoutilizzato) che deturpa il Viale delle Ghiaie e ridistribuendone razionalmente gli spazi interni, dall'altra fermando il degrado e recuperando ad un proficuo uso una delle testimonianze architettoniche più belle e colte che può vantare Portoferraio. Siamo andati in senso opposto: abbiamo (anzi hanno) deciso di svendere la Coppedé (e siamo certi che c'è gia chi, ben introdotto nel settore, sta affilando gli unghioli) da una parte, e dall'altra di buttare soldi nel Gattaione. Ma del palazzo di Viale Manzoni cosa pensano di fare i luninari politici (e soprattutto tecnici, che sono loro quelli che comandano) di Portoferraio e Livorno? Diventerà, dopo la Coppedé altra occasione per lucrosi privati affari? Lo gireranno a Casalp? Registreremo qualche altra espressione di giubilo di fratelli in grembiule? Mala tempora currunt, direbbe il latinista Cimabue.


gattaia - fortezze riproduzione antica

gattaia - fortezze riproduzione antica

Gattaia 1934

Gattaia 1934

gattaione lavori gattaia pulita

gattaione lavori gattaia pulita