Domenica pomeriggio ha chiuso i battenti il Cinema Metropolis di Marciana Marina. Dopo lo spettacolo pomeridiano sono intervenuti i vigili urbani che hanno intimato lo sgombero della sala e la chiusura dei locali. Niente spettacolo serale e cinema chiuso. Muore così una delle poche attività culturali che cercavano di ravvivare un po’ i desolanti inverni marinesi. Né si sa come e quando questa attività potrà eventualmente riprendere. Per capire quello che è successo è necessario fare un passo indietro e andare al mese di settembre 2009. A questa data scade la convenzione tra il comune e la cooperativa che gestisce il cinema. In attesa di una nuova gara di appalto la cooperativa continua a gestire sia il cinema invernale nella sala congressi, sia il cinema estivo all’aperto. Questo regime provvisorio è autorizzato dalla Giunta Municipale con una delibera del luglio 2010 che, nelle more delle procedure (così recita la delibera), autorizza la cooperativa a gestire il cinema fino all’espletamento della gara. Le procedure iniziano il loro iter a settembre: gli uffici comunali pubblicano un bando di gara invitando i soggetti interessati a manifestare il loro interesse. Si fanno avanti in tre: la cooperativa e due soggetti privati. Uno di questi è un componente non eletto della lista di maggioranza che amministra il Comune: si propone ma viene escluso dalla gara perché non ha requisiti (questione da diavoli, pentole e coperchi insomma). Contemporaneamente iniziano comportamenti incomprensibili e irresponsabili della Amministrazione Comunale. Nonostante la delibera di luglio assicurasse alla cooperativa la gestione del servizio fino all’espletamento della gara, e nonostante la gara sia stata già fissata per l’11 novembre, il sindaco pretende una immediata sospensione della attività e la restituzione delle chiavi. Arriva fino a chiamare personalmente i responsabili della cooperativa intimando ad alta voce lo sgombero della sala. Non si capisce perché un sindaco pretenda di gestire in prima persona un procedimento amministrativo e ancora meno si capisce il senso di questo intervento. Quale è l’interesse del Comune nell’interrompere bruscamente una gestione provvisoria che pure va avanti da un anno e che avrebbe come unico effetto quello di interrompere la programmazione e lasciare il paese senza cinema? Molto più sensato sarebbe stato continuare questa gestione provvisoria aggiungendo pochi giorni ai molti mesi precedenti e arrivare così alla data della gara di affidamento. Il sindaco invece si incaponisce, il responsabile dell’ufficio tecnico emette una ordinanza di sgombero che viene appunto eseguita dai vigili urbani domenica 10. Un giorno prima della gara. L’ordinanza è scritta in maniera approssimativa (la gatta frettolosa, si sa, fa i gattini ciechi), non riporta dati essenziali e se impugnata sarà inevitabilmente annullata. Il giorno dopo colpo di scena: il Comune annulla la gara di assegnazione sostenendo che la cooperativa che gestiva il cinema si era già dotata di un proiettore 3D, aveva cioè già effettuato una innovazione tecnologica che era una dei criteri di assegnazione previsto dal bando. Ergo gara nulla. C’è da domandarsi come sia possibile che amministratori e funzionari si siano accorti che il cinema funzionava da un anno con un proiettore 3D solo il giorno prima della gara di appalto in un paese, tra l’altro, che è quasi il più piccolo d’Italia. Decisione cervellotica e sorprendente: se la cooperativa aveva acquistato un proiettore 3D era per adempiere a quella gestione del cinema che la Giunta aveva autorizzato con la sua deliberazione. Caso mai la cooperativa invece di essere avvantaggiata era paradossalmente danneggiata da questa condizione perché le sue proposte di innovazione tecnologica potevano essere conosciute preventivamente dagli altri concorrenti che avrebbero potuto regolarsi di conseguenza con le loro offerte. E poi niente vincolava la cooperativa a limitare la sua offerta di innovazione tecnologica a quel proiettore: la gara rimaneva comunque aperta a qualsiasi offerta e a qualsiasi soluzione. Le buste delle offerte presentate sono rimaste invece sigillate in cassaforte e lì si copriranno di polvere perché la gara è stata annullata. Tuttavia la cooperativa che ha speso i suoi soldi (e non pochi) per comprare il nuovo proiettore scommettendo sulle probabilità di vincere la gara non si rassegnerà ad un risultato del genere. All’orizzonte si affaccia un futuro di ricorsi al TAR e di contenziosi senza fine dall’esito incerto. Di certo c’è solo il cinema chiuso per l’ennesima dimostrazione di inettitudine, arroganza e approssimazione di sindaco, assessori e funzionari di questo povero Comune.
Cinema metropolis Marciana Marina aerea